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Mercato del lavoro: il Cnel porta buone notizie

 

La notizia positiva, che incornicia il contesto promettente attuale, è che le attività previste dalPnrrgenereranno all’incirca4,5 milioni di posti di lavoronel futuro prossimo. Ma non è l’unica. Infatti, lacontrazione delladisoccupazionesi affianca alla diminuzione di forme di contratto lavorativo a orario ridotto, come le casse integrazioni e le forme di lavoro part-time non volontarie. Favorevole è anche la situazione per i lavoratori più giovani, con età compresa tra i 15 e i 34 anni: nel secondo trimestre del 2022, le assunzioni sono aumentate del 3,8%, con un incremento di 196.000 nuovi lavoratori rispetto all’ultimo trimestre del 2019. Anche il presidente del Cnel,Tiziano Treu, si è esposto a riguardo, affermando che «bisogna intervenire con urgenza sulla formazione delle competenze degli adulti che già lavorano e soprattutto dei giovani». Allo stesso tempo, permangono differenti parametri, interni al mondo del lavoro, da dover migliorare con priorità. Una su tutte, ladisparità di opportunità lavorative per le donne, che ancora restano in stato di evidente sfavore rispetto agli uomini. e il quadro è aggravato dal fatto che i settori lavorativi nei quali le donne sono minormente presenti sono proprio quelli in cui si concentrano gli investimenti e i fondi stanziati dal Pnrr. In termini di novità, nel 2022, l’Archivio Nazionale dei contratti ha riportato una notizia rilevante. La prima riguarda l’entrata decisiva della Legge istitutiva del Codice unico dei contratti e la seconda è l’intesa definitiva instaurata con il Ministero del lavoro sull’ammissione alle informazioni riguardanti i contratti per mezzo dell’Archivio Cnel, che in ottica di trasparenza e sostenibilità permette una panoramica aggiornata e prontamente disponibile sulla situazione contingente. Sarà necessario svilupparenuove competenze, soprattutto digitali e green, anche in modo da rispondere alle carenze strutturali della Pubblica Amministrazione. Permangono, infine, differenti professioni molto richieste. Tra tutte, quelle sanitarie, come medici, infermieri e fisioterapisti che sono oggi e saranno in futuro fondamentali per ristabilire la rete di assistenza sanitaria nazionale.

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