Ai Musei di San Domenico di Forlì approda l’unica tappa italiana di una grande e ambiziosa mostra internazionale che racconta laciviltà planetariadel XXI secolo. Fino all’8 gennaio 2023, la mostraCivilization- co-prodotta dallaFoundation for the Exhibition of Photographye dalNational Museum of Modern and Contemporary Art of Korea di Seoul- raccoglie oltre 300 immagini di 130 fotografi che grazie all’obiettivo sono riusciti a catturare la multiforme e cangiantesocietà del nostro tempo, modellata dalle scoperte scientifiche e dalle innovazioni tecnologiche, e al contempo lacerata da disuguaglianze e da gravi problemi sistemici. L’esposizione, da William A. Ewing e Holly Roussel con Justine Chapalay, dopo Seoul, Pechino, Auckland, Melbourne e Marsiglia, approda in Italia con il prezioso supporto di Walter Guadagnini, Monica Fantini e Fabio Lazzari. Il percorso espositivo si articola in8 sezioni, ognuna volta a esplorare e a sviluppare una tematica diversa, presentata come chiave interpretativa imprescindibile percomprendere più a fondo la contemporaneità. Il tema della prima sezione,ALVEARE, è la densità e l’estensione dellemetropolicontemporanee. Il titolo stesso allude al fatto che, come nella complessa piramide sociale delle api, anche la città umana è una rete estremamente articolata, ricca di luci e ombre, opportunità e criticità. La vista frontale di un complesso residenziale di Hong Kong, immortalata da Michael Wolf, fa pensare, in effetti, a un gigantesco alveare brulicante di vita. InSOLI INSIEMEviene affrontato il dualismo delsovraffollamentoe dell’atomizzazione dei rapporti sociali indotta dall’era digitale. Kim Taedong ritrae la mesta solitudine dei lavoratori di Seoul in non-luoghi di passaggio tra la propria abitazione e il posto di lavoro. La terza sezione,FLUSSO, racconta ilviavai incessante, nell’era della globalizzazione, di persone, materie prime, beni e denaro. Movimento ed energia sono i motivi ricorrenti di un mondo interconnesso: la composizione astratta di linee sinuose che scaturisce dalla foto aerea di uno svincolo autostradale californiano (Christoph Gielen), ma anche l’intreccio dei fili elettrici delle strade di Tokyo (Andreas Gefeller). Mike Kelley fotografa per 8 ore il transito degli aerei all’aeroporto di Zurigo, poi cuce le foto insieme così da materializzare il “flusso” di aerei sulla pista. InPERSUASIONEsono passate in rassegna le strategie che ilcapitalismoha sviluppato per indurre i consumatori aacquistare prodotti,usufruire di servizi e adottare modelli: per esempio cartelloni pubblicitari fotografati da Robert Walker a Times Square o da Natan Dvir che cattura un ignaro passante, che pare quasi accerchiato dalle grafiche di un negozio di abbigliamento. L’altro grande strumento di potere è ilCONTROLLO. L’enorme bandiera americana che campeggia su una raffineria (Mitch Epstein), gli spettacoli di propaganda del regime nordcoreano ritratti da Philippe Chancel o la sala riunioni del comitato esecutivo, al terzo piano sotterraneo del quartier generale di Zurigo sono tuttisimboli di potere(Luca Zanier). La sezioneROTTURAdescrive invece la crisi e iconflittiche dominano la civiltà contemporanea e gli effetti catastrofici delcambiamento climaticoe dello sfruttamento spregiudicato delle risorse del Pianeta. La sezione è introdotta da un’opera monumentale di Mishka Henner allestita orizzontalmente, che si compone di centinaia di fotografie satellitari di una distesa di giacimenti petroliferi in Texas. L’immagine di Mandy Barker, che a prima vista sembra ricordare una galassia, guardando più attentamente si rivela essere una composizione di fotografie di rifiuti prelevati dalle spiagge, che evoca piuttosto le isole di spazzatura che galleggiano nell’oceano. FUGAsi sofferma invece sulle molteplici forme di distrazione e disvagoche adottiamo come schermi protettivi, come tecniche di difesa per ignorare tutto ciò che resta fuori dalla nostra quotidianità. Persino la Groenlandia, con i paesaggi un tempo incontaminati, oggi è presa d’assalto dai turisti (Olaf Otto Becker). La simulazione di un’avventura ai confini della Terra, in verità condotta su navi da crociera lussuose come quelle ritratte da Jeffrey Milstein, è il contraltare di quanto devono affrontare i migranti sulle loro imbarcazioni di fortuna. La mostra termina con unafinestra aperta sul futuro:le architetture futuristiche del Sudest asiatico (Andreas Gefeller e Olaf Otto Becker), il reattore a fusione nucleare di Greifswald (Christian Lünig), le innovazioni nel campo della robotica protesica (Max Aguilera-Hellweg) sono solo alcuni dei traguardi raggiunti dall’umanità. Pablo Woods and Daniele Galimberti, from the series The Heavens, 2012/2015 © Gabriele Galimberti & Paolo Woods Dona Schwartz, Kathy and Lyonel, 18 months, from the series Empty Nesters, 2010 © Dona Schwartz, courtesy Stephen Bulger Gallery Olaf Otto Becker, Point 660, 2, 08/2008 67°09’04’’N, 50°01’58’’W, Altitude 360M, from the series Above Zero 2008 © Otto Becker Pablo López Luz, Vista Aerea de la Ciudad de Mexico, XIII, from the series Terrazo, 2006 © Pablo López Luz Alejandro Cartagena, Mother at the Mexico – USA border wall, from the series Without Walls, 2017 © Alejandro Cartagena Mark Power, The funeral of Pope John Paul II broadcast live from the Vatican. Warsaw, Poland, from the series The Sound of Two Songs, 2005 © Mark Power / Magnum Photos
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