Se si potesse leggere sbagliato sarebbe “occupai ellai”. Ma invece non si legge così, la COSA. La cosa si legge che chi se n’era andata dalla COSAin tempiimpossibiliora ritorna insieme a un folto gruppo di ecologiste ed ecologisti, di femministe e di gente che con la politica vuole – anche – giocare, oltre che impegnarsi. E infatti l’appuntamento di domani è alMonk di Roma. Un luogo non centrale e non fighetto (come è stato più volte definito, anzi direi moooooolto alla mano) dove si presentano libri di fronte a un aperitivo e dove le persone tendono a stare strette, un po’ per il freddo e un po’ perché è talmente lontano che una volta che ci arrivi ti senti parte di una tribù che proprio si è impegnata, a esserci. Si va al Monk che non è il posto di Elly Schlein e non èil posto di nessuno ma è anche un po’ il posto di tutti, dove tutti possono passare una serata vestiti come gli pare e con la pettinatura che gli pare con il compagno o la compagna che gli piace senza il pericolo di essere giudicati inadatti, inappropriati, e guardati dall’alto al basso. È un posto, per dirla chiaro, molto lontano dai salotti romani. Direi, un posto agli antipodi dai luoghi del potere, e forse anche questo posto è un messaggio che Elly vuole lanciare. La Elly figlia di un politologo e di una docente di diritto, e non miliardaria – come ha giustamente spiegato a Otto e Mezzo ieri sera -. La Elly che in questo momento ha capito che lanciarsi in corsa è la cosa giusta da fare prima che sia troppo tardi. Scommetto ci saranno le ambientalisteAnnalisa CorradoeRossella Muroni, ci sarà ancheGiulia Blasi, che scrive sempre su La Svolta e vorrei darci un occhio anche io nonostante Fulvio Abbate, scrittore che stimo, lo definisca “gli amichetti del ceto medio riflessivo”. Proprio lui che è sempre nelle foto di Dagospia per le feste nei salotti della Roma bene! Oggi sul Foglio c’è un bel pezzo diMarianna Rizzini che fa una panoramica dei luoghi del PD e i suoi luoghi simbolo:il Lingotto di Torino per Veltroni e i due paesi di nascita per Bonaccini oggi e per Bersani allora: Campogalliano e Bettola. E ancora, il loft del partito, in pieno centro Roma, a cui si arriva attraversando una meravigliosa terrazza e in cui Letta ha abbandonato il ruolo in mezzo alle solite paludate dichiarazioni della nonstop dimea culpa, appena dopo il 25 settembre. I luoghi sono importanti perché rappresentano un po’ dove le persone si sentono a casa, per partire alla rincorsa. Non sappiamo se la “variante Y” del PD ce la farà a conquistare un partito pieno di correnti e di donne al secondo posto, sempre accanto ma mai al posto di comando. Quando ho incrociato Bonaccini, in uno dei posti molto belli dell’establishmet e gli ho detto facevo il tifo per Elly (ancora prima si parlasse della sua discesa in campo) mi ha guardato un po’ con aria di sufficienza. Per questa e per mille altre ragioni, ce la facesse, Elly, sarebbe un’importante svolta.
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