Categories: Diritti

Disabilità: qual è la situazione in Italia?

 

Chi sono le persone condisabilità in Italia? Quali sono le loro condizioni di vita rispetto al resto della popolazione? Come vivono tra le mura domestiche, sui banchi di scuola o in ufficio? Come trascorrono il tempo libero? A dare una definizione più precisa al concetto didisabilitàè stata nel 2006 laConvenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con un atto ufficiale che per la prima volta haspostato l’attenzione dalle caratteristiche individuali a quelle contestuali, chiarendo quanto i fattori ambientali e sociali siano determinati. Nel testo si parla infatti di «coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri». Secondo la ricercaConoscere il mondo della disabilitàcondotta periodicamente dall’Istat,in Italia le persone condisabilitànel 2019 erano il 5,2% della popolazione(3 milioni e 150 mila persone), principalmente donne o anziane che sopra i 75 anni. Le isole e il Centro Italia riscontrano una percentuale maggiore, mentre i numeri calano al Nord. Quando un soggetto con disabilità decide diprendere la metropolitana o di salire su un autobus, incontra maggiori difficoltà rispetto al resto della popolazione ma oltre a questo aspetto più noto ce ne sono altri che spesso si ignorano, come quelli relativi allaviolenzafisica o sessuale. Se nella popolazione femminile in generale le vittime sono il 32%, la percentuale sale al37% in caso di donne con limitazioni gravi. Per non parlaredel benessere economico e del lavoro(il reddito annuo equivalente medio comprensivo dei trasferimenti da parte dello Stato è di 17.476 euro, inferiore del 7,8% a quello nazionale e nel 2019, nelle persone tra i 15 e i 64 anni, risulta occupato solo il 32,2% di coloro che soffrono di limitazioni gravi contro il 59,8% delle persone senza limitazioni). Non migliore la situazione nellescuole. In classe,gli alunni con disabilità sono in aumento, ma il numero di insegnanti di sostegno o assistenti per ognuno oscilla notevolmente da regione a regione, e in quanto a barriere architettonichesolo una scuola su 3 risulta accessibilea studenti con disabilità motoria. Il sistema di welfare italiano da parte sua cerca di contenere ilrischio povertà, che per le famiglie con persone disabili è pari al 19%per coloro che usufruiscono dei contributi, e al 34% in assenza. In tal senso un dato certamente positivo èl’aumento della spesa comunale per i servizi dedicati a questi soggetti. Dal 2003 al 2018 la cifra è raddoppiata, raggiungendo i2 miliardi e 5 milioni di euro, grazie all’istituzione delFondo nazionale per la non autosufficienza. L’altra faccia della medaglia però è la situazione dideprivazionein cui versano molte persone con disabilità. Questa parola adottata dall’Istat indica un indicatore che misura lacapacità di spesa di un soggetto disabile, relativa a esempio alla la possibilità di riscaldare adeguatamente l’abitazione, di affrontare una spesa imprevista, di consumare un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, di potersi concedere una settimana di vacanza. Nel Rapporto annuale 2022 si legge cheun quinto delle famiglie con almeno una persona con disabilità è deprivato; lo sono più del 25% le famiglie monoreddito e quasi il 30% quelle residenti nelle regioni del Mezzogiorno; tutti questi valori superano sensibilmente quelli registrati tra le famiglie senza disabilità (12,4 per cento del totale famiglie, 16,6 di quelle monoreddito, 16,8 di quelle residenti nelle Isole e 22,9 per cento nel Sud). Tra i motivi primari di questa situazione, il fatto che i nuclei delle persone con disabilità sono spesso costretti a sostenere spese ingenti: nel 2017, quasi un quarto ha acquistato servizi per assistenza e cura,il 91% ha sostenuto costi per l’acquisto dimedicinalie il 79,2 % per cure mediche. Circa nella metà dei casi tali spese incidono fortemente sul bilancio familiare e si sommano a quelle volte a garantire l’assistenza domiciliare con personale specializzato. La disabilità è una condizione che può colpire chiunquee può essere permanente o temporanea, ma anche in questo secondo caso, si rendono necessari degli adattamenti allo stile di vita. Per aiutare le persone che si trovano in questa situazione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001 ha sviluppato l’Icf, una classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute che tenta di fotografare in maniera limpida il rapporto fra menomazioni e limitazioni delle attività e della partecipazione e fattori ambientali. Un piccolo grande passo per assicurarele pari opportunità e l’autodeterminazione delle persone con disabilità.

Redazione

Recent Posts

INVALIDITÀ CIVILE: guida ai requisiti per trasformare l’assegno in oltre 1.200€ mensili

Esistono requisiti poco noti che consentono di aumentare l’assegno di invalidità civile a un importo…

11 ore ago

LA SPESA TI COSTA POCHI SPICCI: è lui il supermercato più economico | Gli esperti stilano la classifica

La spesa ti costa ormai pochi spicci, questo è il supermercato più economico si tutti,…

12 ore ago

BOLLETTA TROPPO SALATA, adesso puoi tagliarla con questo apparecchio | Addio conto in bianco per la corrente

Se la tua bolletta è troppo salata, sappi che adesso la puoi tagliare, in maniera…

17 ore ago

EXTRA IN BUSTA PAGA da € 830, per averli basta consegnare il foglio in ufficio | Un regalo per questa categoria

Possibile ottenere un extra in busta paga di ben € 830 semplicemente consegnando un foglio,…

20 ore ago

“È violazione della privacy”, se il direttore della banca ti fa questa domanda puoi denunciarlo

Quante volte in banca ti senti fare delle domande che non ti sembrano appropriate? Da…

23 ore ago

Truffa dello storno: la nuova minaccia che insidia i correntisti italiani | Come funziona

Una nuova truffa bancaria minaccia i risparmiatori italiani: scopri come funziona il raggiro e quali…

1 giorno ago