È la misura di politica attiva più chiacchierata degli ultimi anni, nonché un potente strumento per procacciare consensi, tra chi ne mette in discussione l’utilità e chi la difende a spada tratta. Ilreddito di cittadinanza, da tempo nel programma del Movimento 5 Stelle,arriva in Italia nel 2019 con il Governo Contee viene presentato come una misura di politica attiva del lavoro e dicontrasto alla povertà:un sostegno economico unito alla firma del ‘Patto per il lavoro’, un percorso di reinserimento nel mondo lavorativo e inclusione sociale, che secondo gli ultimi datidell’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanzaè arrivato a coinvolgereoltre 1 milione di nuclei familiari, con un’erogazione media di552,33 euroal mese. Durante la recente campagna elettorale è stato difeso da gran parte del centro sinistra, il più delle volte (forse per discostarsi dal M5S) aggiungendo che fosse «da modificare», mentre la destra sosteneva un pensiero diametralmente opposto. Nella prima Legge di bilancio del nuovo governo, questo strumento subisce una «manutenzione straordinaria» da cui esce fortemente modificato. Dal primo gennaio 2023, secondo ilcomunicato del Mef, inizierà unperiodo di transitorioin cuinon sarà più possibile fare nuove domandeper il reddito di cittadinanza, e potrà essere percepitosolo per 8 mesicomplessivi dai cosiddetti«occupabili».Questi corrispondono a circa660.000 attuali beneficiari, tra i 18 e i 59 anni (non persone disabili, minori o persone con almeno 60 anni a carico), chesono nella condizione di poter lavorarema che per vari motivi non sono riusciti a trovare un’occupazione con il percorso di reinserimento incluso nello strumento. Se invecerifiuteranno la prima offerta di lavorocongrua o non parteciperanno a un corso di formazione/riqualificazione personale di almeno sei mesi previsto nella manovra,il diritto al reddito decadràdirettamente. Soggetti fragilicome persone con disabilità, anziani e donne incinte continueranno invece a beneficiarnefino al2024, anno in cui il reddito di cittadinanzasarà ufficialmente abrogatoe sostituito da una«nuova riforma»per il sostegno alla povertà e all’inclusione, che sarà finanziata con i risparmi di spesa provenienti proprio taglio del reddito di cittadinanza (circa 734 milioni per il 2023). Non si sono fatte attendere le repliche del leader dei M5S Giuseppe Conte, che conun post su Facebookannuncia discendere in piazza «per arginare questo piano folle». Nel frattempo le misure della nuova manovra, definita « politica, coraggiosa e coerente » dalla Premier Meloni, entreranno ufficialmente in vigoredopo l’approvazione finalee in forma identica sia in Camera che al Senato entro il 31 dicembre, modifiche dell’ultimo minuto permettendo.
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