Sharm el-Sheikh è una piccola città dell’Egitto, il Paese delle piramidi e dei faraoni. A Sharm el-Sheikh c’è un mare trasparente con la barriera corallina e tanti pesciolini colorati e in estate fa davvero caldissimo. Nelle ultime due settimane, Sharm el-Sheikh brulicava di gente ma non erano turisti. Dal 6 al 18 novembre si è tenuta la Cop27, cioè la 27esima conferenza sui cambiamenti climatici. Sono arrivate oltre40.000 persone da 196 Paesi, più di tutti gli abitanti di Sharm el-Sheikh! C’erano presidenti e politici ma anche persone comuni il cui lavoro ha un impatto, buono o cattivo, sul clima. Questagrossa conferenzaviene organizzata ogni anno in un continente diverso, a turno, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Lo scopo è che tutti i Paesi del mondo si incontrino e scambino idee e informazioni sul clima e su come proteggerlo. Ci sono Stati grandissimi che inquinano tantissimo – come gli Stati Uniti, la Cina, la Germania – e altri piccolissimi che inquinano pochissimo ma chepagano carissimol’inquinamento degli altri. La Cop27 serve – o piuttosto, servirebbe – atrovare delle soluzioni tutti insieme in modo da ridurre l’inquinamento e l’ingiustizia climatica. Da un po’ di tempo a questa parte, le conferenze sui cambiamenti climatici sono sempre più attese e importanti. Tra i ghiacciai che si sciolgono, i mari che si alzano, le temperature impazzite e tutti i disastri naturali che abbiamo provocato, bisogna trovare delle soluzioni in fretta, coraggiosamente e tutti insieme. Queste due settimane sono state utili, ma tante sembrano anche le promesse al vento. E tu e io sappiamo chele promesse al vento puzzano come le bugie. Innanzitutto, la Cop27 si è svolta in Egitto, che è un Paese bellissimo con le piramidi e le barriere coralline ma è anche governato da un signore,Abdel Fattah al-Sisiche non rispetta chi non la pensa come lui.Imprigiona e fa molto male a chi protesta, impedisce alla stampa di scrivere liberamente. Se le cose stanno così, è difficile mettersi d’accordo se non si può parlare sinceramente. La conferenza, poi, è stata sponsorizzata dallaCoca-Cola, che è un’azienda che inquina un sacco con tutte le sue bottiglie di plastica.I presidenti dei Paesi più grandi sono arrivati in Egitto a bordo dei loro jet privati, che sono degli aerei che inquinano tantissimo. Insomma, stiamo cercando di salvare il pianeta per davvero o solo per finta? Per fortuna, non c’erano solo presidenti con i jet e grosse aziende plasticose ma anche tantissimicivili, cioè cittadini normali che lavorano a difesa dell’ambiente. Sono loro che, da sempre, fanno gli sforzi più grandi. È però chiaro che alle prossime conferenze -l’anno prossimo la Cop28 si terrà a Dubai, la città piena di grattacieli nel deserto – servirà anche il coraggio dei grandi. E i soldi dei più grandi. I Paesi ricchi hanno inquinato per tutti e hanno rovinato anche i paesi che non inquinavano. Adesso bisogna che paghino per tutto quello che hanno fatto e che aiutino i Paesi in difficoltà a riprendersi perché non si sono messi nei guai da soli.I Paesi della Cop27 saranno pure 196, ma il pianeta è uno solo. E ha fretta e bisogno di stare meglio.
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