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Il flop di Twitter Blue, un bene per i diabetici

 

Spunte blu a pagamento su Twitter:cosa può andare storto? Molto, almeno secondo quello che è successo nei primi giorni dopo l’introduzione dellanuova policy per i profili verificatifortemente voluta da Elon Musk (e già sospesa) per cercare di risanare le finanze del social dell’uccellino “liberato”. Account parodici, profili fake e scammer più o meno organizzati hanno approfittato della possibilità diacquistare il badge di verifica per soli 8$non solo per ridicolizzare o parodizzare profili personali ma anche per attaccare gli account corporate di aziende e multinazionali. Azioni virtuali che, come dimostra il caso delcolosso farmaceutico Eli Lilly, hanno conseguenze molto reali. In seguito a un tweet in cui un falso – ma verificato – profilo dell’azienda dichiarava: “Siamo eccitati di annunciare che l’insulina è ora gratis” (che ha raccolto oltre 3000 like e 550 retweet solo nelle prime ore dopo la pubblicazione), il titolo ha avuto uncrollo in borsadi oltre il 4,5%, che si è tradotto insvariati miliardi di dollari di perdite. L’obiettivo degli scammer non era casuale: negli ultimi anni,la compagnia farmaceutica ha aumentato drasticamente il costo dell’insulinaper i pazienti statunitensi, un costo che èraddoppiato nell’ultimo decennioe che, come ricordaBernie Sandersin un post, è aumentato addirittura del1200% in poco più di 30 anni: «Cerchiamo di essere chiari. Eli Lilly dovrebbe scusarsi per aver aumentato il prezzo dell’insulina di oltre il 1.200% dal 1996 a 275 dollari, mentre la produzione costa meno di 10 dollari. Gli inventori dell’insulina vendettero i loro brevetti nel 1923 per $1 per salvare vite umane, non per rendere oscenamente ricco il Ceo di Eli Lilly». Secondo uno studio pubblicato suThe Lancetin settembre i prezzi dell’insulina per i cittadini che non dispongono di un’assicurazione sono saliti alle stelle. Tra il 2007 e il 2018, il costo di alcuni prodotti a base di insulina è aumentato dioltre il 200%e le persone con copertura assicurativa sanitaria minima o senza assicurazione hanno riferito di aver pagatopiù di 1000$ al mesenei casi in cui siano richieste dosi di insulina più elevate. Nel 2021, gli americani senza copertura sanitaria eranopiù di 31 milioni. Chi non può permettersi l’insulina – il cui costo medio si aggira intorno ai275$ a fiala, con un dosaggio medio di 2/4 fialeper paziente al mese – non è costretto solo a razionare altre priorità come il cibo, l’energia o altri beni necessari, ma il farmaco stesso. Un numero sempre più alto di diabetici, infatti,si auto-raziona il farmaco, con effetti che possono avere diversi livelli di gravità, fino a quello più estremo, come nel caso diAlec Smith Holc, morto a soli 26 annidi chetoacidosi, uno degli effetti letali del diabete. Secondo l’Università di Harvard,circa il 16% dei pazientiche ne avrebbe bisogno – parliamo di almeno un milione di persone – ha ammesso in un sondaggio di essere costretto a mettere in pratica una qualche forma di razionamento, con tutti i rischi, a breve e lungo termine, che questo comporta per la salute, che vanno dall’acquisto ritardato(14,2%) all’assunzione di dosi inferioria quelle raccomandate (10,6%) fino asaltare integralmente una o più iniezioni(9,6%). Come spiegaThe Lancet, ilimiti al prezzo dell’insulinain alcuni stati degli Stati Uniti non hanno avuto l’impatto economico che molti pensavano avrebbero dovuto perché poche persone effettivamente rientrano nei requisiti. I beneficiari di Medicare pagano prezzi elevati a causa di una legge del 2003 chepreclude la negoziazione per ridurre i prezzi dei farmaci, inclusa l’insulina. Il 7 agosto 2022, il Senato degli Stati Uniti ha approvato la legge sulla riduzione dell’inflazione, che darà a Medicare il potere di negoziare con le aziende farmaceutiche il prezzo di un piccolo numero di farmaci ad alto costo. Tra questi rientra l’insulina, i cui prezzi saranno limitati a 35$ al mese a partire dal 2023. Una buona notizia, certo, ma non per tutti: questo limite di prezzo, infatti, si applica solo alle persone idonee a Medicare:tutti gli altri dovranno continuare a pagare. O, se non possono farlo, mettere a rischio la propria salute e la propria vita. Se non fosse drammatico, sarebbe ironico che, come ricorda Sanders nel suo tweet, nel 1923 gli inventori dell’insulina abbianoceduto il brevetto all’Università di Torontoal costo simbolico di 1$. «L’insulina non appartiene a me, appartiene al mondo», aveva spiegato il futuro premio NobelFrederick Banting. Oggi, invece, l’insulina e il colossale giro di affari che le gira intorno sono saldamente nelle mani di una corporate privata. Per questo, quello che è a tutti gli effetti un evidente fallimento di un’altra corporate, Twitter, ha avuto l’effetto positivo non solo di svelare i limiti della nuova policy di Musk, ma anche diriaccendere i riflettori su una questione imprescindibile, che è l’accesso ai farmaci (in particolare a quelli salvavita negli Usa). Oggi si celebra laGiornata mondiale del diabete, che festeggia proprio la data di nascita del Prof. Bainting. Non a caso, il tema di quest’anno è l’accesso all’educazione, come focus specifico del macro focus dello scorso anno dedicato all’accesso alle cure, perché se nel nostro Paese l’insulina è disponibile gratuitamente per tutti i cittadini diabetici grazie al Ssn, “milioni di persone nel mondo ancora non riescono a ottenere le terapie disponibili.L’obiettivo è stimolare i governi a investire maggiormente nella cura e nella prevenzione e nella diagnosi precoce affinché tecnologie, farmaci e supporto siano a disposizione di tutte le persone con diabete”. Nel mondo si stimanooltre 530 milioni di adulti con diabete, numero destinato ad aumentare a 640 milioni nel 2030. In Europa la malattia interessa circa 60 milioni di adulti, mentre secondo i dati Istat del 2020 la prevalenza del diabete in Italia è pari a circa il 6% della popolazione, che corrisponde a oltre 3 milioni e mezzo di persone. Con una prevalenza in continua crescita, il diabete viene identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) come unapriorità globale per tutti i sistemi sanitari.

Redazione

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