Grande affluenza di pubblico a Rimini per i primi due giorni diEcomondo, la fiera dedicata allatransizione ecologicae alle soluzioni green per unfuturo più sostenibile, affiancata daKey Energy, focalizzata invece sulle energie rinnovabili. Le kermesse, che si contaminano a vicenda, sono riunite nei padiglioni diItalian Exhibition Groupdove, fino all’11 novembre, sono attese oltre 30 delegazioni e 600 top buyers provenienti da 90 Paesi. A tagliare idealmente il nastro della 25esima edizione è stato il neo ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica,Gilberto Pichetto Fratin, che in un messaggio inviato appositamente ha definito la manifestazione «la più importante occasione di confronto, proposta, vetrina di tutto ciò che in Italia ruota attorno al futuro, perché il nostro futuro non potrà che essere verde, con un modello di sviluppo sostenibile e circolare». A confermare la centralità dell’evento, anche i numeri: sono1400 i brand espositorie160 gli eventicomplessivi in calendario. In occasione della cerimonia inaugurale, il presidente diItalian Exhibition Group,Lorenzo Cagnoni, ha ricordato la strada fatta dall’esordio della manifestazione – che nel 1997 si chiamavaRiciclae vedeva la partecipazione di meno di un centinaio di espositori – fino a oggi. «Allora era un evento pioneristico che colse lo spirito del tempo, diventato poi piattaforma di riferimento dell’economia circolaree guida della transizione ecologica per l’intero bacino del Mediterraneo e l’Europa». Un percorso che guarda lontano: «Il nostro orizzonte è sempre più internazionale, tanto che ospiteremo un focus specifico sul Messico e la seconda edizione delForum Africa Green Growth». Sguardo cosmopolita maradici ben piantate in Romagna, come sottolineato da Anna Montini, assessora all’ambiente del Comune di Rimini: «in questi 25 anniEcomondoe la città di Rimini hanno saputo sviluppare una sinergia di crescita congiunta». Presente tra i padiglioni, anche la vice presidente e assessora all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, che ha evidenziato la capacità di Ecomondo «di essere portatore del cambiamento con grande anticipo e di farsi portavoce non solo dell’esigenza collettiva di collocarsi in maniera più decisa rispetto alla transizione ecologica, ma anche del bisogno di uscire dalla logica dell’emergenza per entrare in quella della programmazione. I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, ma siamo ancora distanti dal raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo dati. La politica deve dunque cambiare passo e approccio, anche a costo di scelte difficili».
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