Molto probabilmente il nome Herman Daly non dirà molto ai più ma la sua figura è stata fondamentale per la nascita di quella che oggi è nota come economia ecologica. Classe 1938, è stato infatti uno dei primi economisti a teorizzare la necessità di mettere in relazione sviluppo e sostenibilità e a distinguere tra fonti di energia rinnovabili e non rinnovabili. Nel 1977, quando le discussioni in merito alcambiamento climaticoerano ancora agli albori e a occuparsene era una nicchia piccolissima di esperti, pubblicòSteady State Economy, un libro che introdusse il concetto dieconomia di stato stazionario, una condizione in cui la crescita economica, della produzione di beni e dei consumi dovrebbero essere pari a zero, e la popolazione e il tasso di occupazione costanti, così da evitare fratture sociali e impoverimento del Pianeta dal punto di vista delle risorse, già all’epoca sovra sfruttate. Secondo l’economista statunitense ilmodello di crescitaadottato dalla maggior parte dei Paesi occidentali avrebbe portato versoconseguenze estremamente negative, a causa dell’accumulo del debito ecologico dovuto allo sfruttamento incontrollato del capitale naturale. Una visione più che mai profetica vista la condizione nella quale versa attualmente ilPianeta. Parlando chiaramente dell’esistenza di unconflitto tra la crescita economica e la protezione dell’ambiente, arrivò a ricoprire il ruolo di associate director dell’Istituto per l’economia ecologica (Eie).È stato inoltre professore emerito allaSchool of public affairsdellaUniversity of Maryland,co-fondatore e associate editor della rivistaEcological economicse senior economist del dipartimento Ambiente della Banca mondiale, dove ha contribuito a sviluppare le linee guida dello sviluppo sostenibile, possibile solo se l’utilizzo delle risorserinnovabilinon superi il loro tasso di rigenerazione e l’immissione di sostanze inquinanti e scorie nell’ambiente non sia più alto della capacità di carico dell’ambiente stesso. Nel 1996 gli è stato conferito ilRight Livelihood Awardper aver «definito un percorso di economia ecologica che integra gli elementi chiave dell’etica, della qualità della vita, dell’ambiente e della comunità». In una delle sue ultime interviste, infine,Herman Dalyha individuato nella limitazione del consumo di energia a partire dai combustibili fossili l’unica ricetta per ridurre l’inquinamento e lo sfruttamento del suolo. Un obiettivo raggiungibile con un sistema per lo scambio delle quote di emissione, unacarbon taxsull’estrazione deicombustibili fossilie tasse sulle attività più inquinanti.
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