Dai meet up allaCamera, con lo sguardo sempre alla Stelle.Francesco Silvestriè stato rieletto nel ruolo dicapogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera. Classe1970, romano, Silvestri ha unastoriapolitica tuttagrillina. Nel2006inizia la sua esperienza da attivista nelprimo meetup di Roma. Sono gli anni dell’antiberlusconismoe il futuro capogruppo è tra icoordinatori della raccolta firmeper il referendum sulLodo Alfano. Laleggemirava a dare l’immunità alle alte cariche dello Statoed era accusata dall’opposizione di essere costruita su misura per evitare che i processi nei confronti diBerlusconiproseguissero. Dopo aver curato lacomunicazione dei 5 Stellein occasione delle Regionali,nel 2014 diventa assistente parlamentare del senatore Giovanni Endrizzi (M5S). Nello stesso anno è promotore del comitato raccolta firme per ilreferendum No Euroinsieme al senatoreVito Crimi. Un altro referendum che lo vede protagonista è quello sullariforma costituzionalevoluta dall’allora premierMatteo Renzi. Silvestri partecipa attivamente alla campagnaIo dico no(il titolo parla da solo) ma la sua vita politica guarda anche alla realtà romana.Lavora con la sindaca Virginia Raggicon la quale aveva già fondato ilMovimento cinque stelle Roma giovani. AllePolitiche del 2018arriva il riconoscimento del suo attivismo ultradecennale: èeletto alla Camera. Qui si occupa dei temi a lui più cari: lalotta al gioco d’azzardoe la regolamentazione delle lobby. Senza dimenticare di difendere lalotta contro i vitalizi(«per i politici che andranno sotto i 780 euro ci sarà il reddito di cittadinanza», scherza con i cronisti) e di lottare per dare più poteri aRomaCapitale. Una lotta, quest’ultima, che gli permette di mantenere un importante ruolo di pontiere: irapporti tra Raggi e i vertici pentastellatinon sono sempre idilliaci e allora spesso tocca a Silvestri fare da messaggero tra il leaderDi Maioe la sindaca capitolina. Gli anni al governo non sono facili per ilMovimento. Ma l’ex attivistadifendea spada tratta l’operato della segreteriaDi Maio:«contro di noi solo fake news», dice. Nel frattempo si occupa del partito regionale e invita fare presto per decidere con che modalità votare per avere le liste del partito: «Devono muoversi, ho due elezioni da organizzare, a Roma e a Marino. Su zoom, per alzata di mano, di piede, ma ho bisogno che si voti per scegliere i candidati e fare le liste», spiega. Non sono solo le liste a creare grattacapi:nell’estate 2022 deflagra lo scontro tra Conte e Di Maio. L’ex segretario lascia il partito. Silvestri fino all’ultimo lancia appelli all’unità: «Il Movimento cinque stelle deve avere un’unica voce, non possiamo permetterci di avere canto e controcanto». Lui intanto èeletto capogruppo alla Cameradopo cheDavide Crippasegue gli scissionisti dimaiani. Il ruolo gli permette di apparire più spesso in tv dove spiega la nuova linea solitaria del Movimento: «senza il Pd ci siamo depurati». Depurati o no. Alla finei 5 Stelle lo rieleggono alla Camerae lo rivogliono capogruppo.
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