Ad essere colpiti dalla tassazione sugliextraprofittinon sono solo le società energetiche per le quali è stata pensata la legge volta a tutelare il mercato contro il caro energia: nel caso diimpianti comunali,la legge sta avendo ricadute anche sugli enti locali. I Comuni stanno infatti ricevendo dal Gestore dei servizi energetici (Gse) fatture conscadenza al 31 ottobreper il pagamento delle somme dovute in seguito dell’applicazione retroattiva del meccanismo di “compensazione a due vie” sul prezzo dell’energia elettrica, come previsto dal dl Sostegni ter. L’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha stimato che la restituzione degli extraprofitti generati da impiantirinnovabiliin “conto energia” impatta su un totale di circa1.200 Comunidi varie dimensioni. Si tratta, spiega l’Anci, di somme con cui i Comuni finanziano parte dei servizi erogati alla comunità locale. Per questo, sostiene l’Associazione, “l’applicazione della norma porterà la maggior parte degli enti insquilibrio finanziario”. «I proventi dei Comuni, proprietari degli impianti, non sono in alcun modo assimilabili alla nozione di “extraprofitto”», sostiene Veronica Nicotra, Segretario generale dell’Anci, in unaletterainviata dalla stessa Associazione ad Arera e Gse. «Non si tratta di ricavi o profitti di natura privatistica, ma di entrate o proventi di natura pubblicistica – spiega Nicotra, ovvero -proventi destinati alla collettivitàe all’erogazione dei servizi ai cittadini e non all’utile o profitto privato». Se la tassazione sugli extraprofitti serve a contrastare il caro bollette, sostiene Anci, «allora l’azione del Governo non può non distinguere il soggetto pubblico e l’impatto che tali risorse, in questo casoimpropriamente definiti profitti, hanno sul funzionamento della comunità locale e l’interesse collettivo». Non è la prima voltache la questione viene sollevata. Dopo aver ottenuto una prima proroga per la restituzione delle somme relative agli extraprofitti da rinnovabili con una norma nel decreto Aiuti bis, l’Anci aveva sollecitato la non applicabilità ai Comuni con unaletteradatata 1° agosto. Nel documento veniva spiegato come «per le amministrazioni locali l’applicazione di una compensazione ha importanti ripercussioni sul bilancio dei Comuni, già duramente provati dal caro energia, generando in molti casi unelevato rischio di default». In pratica lo Stato tassa gli enti locali per gli extraprofitti generati dal caro energia contro il quale lo stesso Stato siimpegnaa sostenere i Comuni. Così ilcomune di Rolo, circa 4.000 abitanti in provincia di Reggio Emilia, si è visto recapitare un avviso di pagamento da 188.000 euro da versare in un’unica rataentro fine mese. «Molti enti, ma soprattutto molte aziende, si troveranno ulteriormente in difficoltà nel dover dar seguito a questi pagamenti forzati, anche solo percarenza di liquidità, non potendo dilazionare o rateizzare il pagamento»,scrivesuFacebookil sindaco della cittadina nella Bassa reggiana Luca Nasi. Una situazione che Nicotra non esita a definire «paradossale». Per questo, conclude la nota dell’Anci, «riteniamo che vada trovata una soluzioneche chiarisca in via interpretativa o normativa l’esclusione dall’applicazione della norma dei Comuni».
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