Marina Elvira Calderoneè la nuovaministra del Lavoro. Classe 1965, è nata a Bonorva in provincia di Sassari e vanta una laurea in Economia aziendale internazionale. Consulente del lavoro da 28 anni, è presidente dell’Ordine dei consulenti dal 2005. È inoltre portavoce del Comitato economico e sociale europeo e dal 2006 presiede il club europeo delle professioni giuslavoristiche. Da un punto di vista professionale ha curato la gestione delle relazioni industriali e sindacali, oltre che l’amministrazione del personale, in aziende di medie e grandi dimensioni di diversi settori, tra cui la ricerca scientifica. È considerata abile nel rapportarsi con la politica. Non a caso ai suoi Festival del lavoro la partecipazione politica è trasversale. I frutti di queste tele non sono tardati ad arrivare. Dal 2014 al 2020 è stata membro del Cda di Leonardo, il colosso italiano del settore dell’alta tecnologia. Una nomina voluta dal governo Renzi. Ma Calderone ha avuto anche buoni rapporti con l’allora leader dei Cinque stelle Luigi Di Maio. Durante il governo Conte I il suo nome è stato dato in pole position per la guida dell’Inps, poi la scelta è ricaduta su Pasquale Tridico. In seguito si è avvicinata alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che l’ha voluta a capo del ministero del Lavoro. La scelta ha causatomolte proteste da parte dei sindacati:Calderone èaccusatadi essere coinvolta in piùconflitti di interessi. Il marito Rosario De Luca fa parte del Cda dell’Inps in quota centrodestra. Ora, da ministra del Lavoro, Calderone è chiamata a vigilare su questo istituto. Inoltre il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti sul lavoro (presieduto dall’attuale ministra) ha presentato vari interpelli proprio al ministero del Lavoro per rendere più flessibile la normativa che tutela i lavoratori e la sicurezza in tema di appalti e sulla congruità. Ma non sono solo le accuse dei sindacati a turbare il sonno di Calderone. Anche l’agenda di lavoro non è tra le più semplici. Ilprimo tema spinososu cui la neoministra dovrà lavorare sarà probabilmente il tanto contestatoreddito di cittadinanza. Meloni in campagna elettorale ha detto di considerarlo “metadone di Stato”. Calderone, più moderata, ha fatto trapelare di non volerlo abolire, ma modificare. La sfida non si preannuncia semplice.
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