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Pasta… That’s amore!

 

Qualche giorno fa sullacopertina dell’Economistè stata raffigurata l’ex premier britannica Liz Truss in veste di soldato romano con in mano unaforchetta arrotolata negli spaghetti. Lapastasi sa, è mangiata in tutto il mondo: che sia liscia o rigata, corta o lunga, è uno dei simboli per eccellenza della cucina made in Italy. Non a caso, secondoColdiretti, è propriol’Italia il Paese che ne mangia di più: siamo in testa con 23,5 kg a persona in un anno, seguiti dalla Tunisia (17 kg), Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg) e per ultime Argentina e Turchia (8,7 kg). Oggi, in occasione dellagiornata mondiale della pasta, non la si può non celebrare. C’è chi la compra direttamente confezionata al supermercato e chi, invece, preferisce farla in casa, su grandi tavolate e con una buona scorta di farina: bianca, integrale, di grano saraceno, kamut, di farro o altre. Secondo i dati del centro Studi diConfagricoltura,il grano duro è lacolturapiù estesa in Italia, con 1,26 milioni di ettari di superficie coperti. Nello specifico, quasi 345.000 ettari in Puglia (il 27,3%), quasi 273.000 in Sicilia (21,6%), circa 115.000 in Basilicata (9,1%), quasi 90.000 nelle Marche (7,1%) e circa 85.500 in Emilia-Romagna (6,7%). Ma, se guardiamo alla produzione raccolta, la classifica cambia un po’: al primo posto c’è la Sicilia con quasi 813.000 tonnellate (20,6%), seguita da Puglia (quasi 688.000 tonnellate – 17,5%), Emilia-Romagna (467.000 t – 11,9%). Marche (375.000 t – 9,5%) e, in ultima posizione, Basilicata (circa 320.000 – 8,1%). Dalla raccolta passa alla tavola… o all’esportazione.Infatti, sempre secondoConfagricoltura,sulle 3,6 milioni di tonnellate di pasta prodotte ogni anno dal Bel Paese,oltre il 60%viene esportato (in Europa, prima fra tutti, seguita dal Regno Unito, gli Usa, il Giappone e la Svizzera). E quindi oggi, nella sua giornata mondiale, la domanda viene spontanea:gli italiani quale pasta preferiscono?In pole position – secondoUnione Italiana Food- gli spaghetti, seguiti a ruota dalle penne rigate, i fusilli, rigatori e farfalle. Ancora, nella top 10 (ma ai gradini più bassi) troviamo linguine, lumachine, bucatini, mezze maniche e lasagne. Una volta Federico Fellini disse che «La vita è una combinazione di magia e pasta». Come dargli torto?

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