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Identikit dellə viaggiatorə Millennial

 

Secondo l’indagine diWeRoad, startup che organizza viaggi di gruppo dedicati ai giovani della generazione Y,ə Millennials sono già proiettatə alle feste di fine anno. Delle 1.300 persone intervistate, ben il 47% ha già fatto programmi a lungo termine, privilegiando le vacanze diCapodannoa scapito di quelle più vicine nel tempo come ilponte dei morti (31%)o quello dell’Immacolata (22%). Più equilibrata, invece, è la distribuzione della scelta della destinazione.In testa ci sono le mete europeema con appena il 31%, seguite da America (26%), Asia (23%) e Africa e Medio Oriente (20%). Il dato più interessante riguarda però le esperienze e il tipo di viaggio scelti. Spopola l’immersione nella naturae lavacanza avventurosa. Ben il 52% deə intervistatə ha dichiarato di volersi ritagliare un po’ di tempo lontano dal caos urbano. Le città rimangono in target ma solo per il 29% e solo se si tratta di città d’arte e visite culturali.Perdono punti invece le vacanze dedicate al totale relax(14%), e solo il 5% considera l’idea di buttarsi nel mood di party e nightlife. Un dato sorprendente a detta di alcunə, ma è davvero così? Se da un lato è vero che moltə di loro certezze non ne hanno davvero – complici la generale instabilità sociale ed economica (non dimentichiamo che ə Millennials sono figliə della crisi e del precariato), dall’altro questa narrazione è quantomeno mistificatrice. Natə tra il 1981 e il 1995, questə giovani ha oggi un età che va dai 27 ai 41 anni e sono un po’ una generazione “cerniera” tra quella dei baby boomer – ancora totalmente analogica che si è avvicinata alla tecnologia e al mondo digitale solo in piena età adulta – e la gen Z, nata e cresciuta nel pieno della rivoluzione tech, alla velocità dei reel di Instagram e di Tiktok, che forse non sa cosa sia un floppy disk e non ha mai visto un walkman. Per ə millennials tra i 35 e i 40 anni è stato perfino creato un termine ad hoc:geriatric millennials, quelle persone “sopravvissute a Myspace ma che si sentono sufficientemente competenti da intavolare una discussione su TikTok e Clubhouse”. Non tuttə accettano però queste visioni. La fotografa e influencerIrene Ferriha infatti proposto un’interessante riflessione sull’argomento: è davvero normale a 30 anni sentirsi sul viale del tramonto? E sarà proprio vero che oggi stiamo peggio di quando ne avevamo 20? Certo, forse qualcunə di starà già facendo i conti con l’invecchiamento ma è innegabile che sia una generazione più consapevole, non solo di sé stessə ma anche di ciò che lə circonda. Già qualche mese fa il magazineTheMilennialriportava una maggior consapevolezza ecologica e culturale nelle scelte di viaggio deə Millennials, con attenzione all’ambiente nella scelta dei mezzi di trasporto – come il car sharing o il treno – e la tendenza a un turismo più coinvolto, preferendo attività che consentano di entrare in contatto con la natura, le tradizioni e la vita locale. In generale, assistiamo a un trend che vede questa generazione identificarsi sempre meno nella figura dellə turista e sempre più in quella dellə viaggiatorə. Non a caso, sempre secondo il sondaggio diWeRoad,la maggior parte deə intervistatə dichiara di essere interessatə a esperienze in contesti selvaggi. Per ben il 45% lavacanza idealeincludeavventure alla volta dell’aurora borealeeviaggi in slitta,immersə in splendidi paesaggi innevati. Il 28% sogna invece romantici tramonti in riva al mare mentre il restate 27% vorrebbe scoprire culture nuove e dedicarsi al folklore locale, con gite intuktuke passeggiate “sensoriali” nei profumi e nei colori dei mercati. Viaggiatorə dunque, allascoperta di nuovi mondiin uno stile che ricorda forse quello deə giovani anni ’60. On the road all’avventura, verso culture diverse e paesaggi mozzafiato, sempre attentə all’ambiente ma anche al portafoglio. L’incertezza economica che attanaglia ə Millennials, infatti, si riflette anche sulle scelte di viaggio. SecondoWeRoad,lamaggiore difficoltàriscontrata da chi sta pianificando un viaggio è lamancanza di denaro(45%), seguita a ruota (39%) da quella di tempo. Da ultimo viene invece il trovarsi senza possibili compagnə di viaggio.

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