Daniela Santanché,oggiministra del Turismo, da anni è sulla scena politica italiana dove ha infiammato più volte il dibattito. Classe 1961,Daniela Garnero(il cognome lo ha acquisito dall’ex marito Paolo Santanché) nasce e cresce a Cuneo in una famiglia di imprenditori. Terminato il liceo si trasferisce a Torino dove si laurea in Scienze politiche nel 1983. La sua vita si divide tra 2 mondi: lacarriera imprenditoriale(è stata attiva nel settore pubblicitario ed è socia del localeTwigainsieme a Flavio Briatore) e l’impegno politico, che inizia nel 1995 a fianco a Ignazio La Russa, esponente di spicco di Alleanza nazionale. Nel 2000contattail leader di Italia dei valori e storico avversario di Berlusconi,Antonio Di Pietro,per fondare un partito insieme. Neanche un anno e Santanché viene eletta alla Camera nelle file di An (Alleanza Nazionale), alleata di Forza Italia, proprio il movimento politico di Silvio Berlusconi. Ormai libera dai dubbi dipietristi, Santanché viene rieletta anche nel 2006. Durante questa legislatura è promotrice della cosiddettapornotax, una misura inserita nella Finanziaria del 2006 che prevede un’addizionale sulle imposte del 25% a carico di chi produce reddito attraverso le attività pornografiche. Scrive unlibro sull’Islam- sui diritti negati alle donne musulmane – per poi battersi contro l’uso del velo in Italia. Posizioni spesso estreme che le attirano critiche dal suo stesso partito, ma ancheminacce da parte degli estremisti islamicitanto che il Viminale decide di assegnarle la scorta. Nel frattempo An si è fusa conForza Italiaed è nato il Pdl (Popolo della Libertà), guidato sempre da Berlusconi. Santanché si fa notare per essere una sua irriducibile sostenitrice, come quando nel 2010 difende l’allora premier reo di avere detto: «Meglio essere appassionati di belle ragazze che di gay». Secondo l’imprenditrice, la dichiarazione di Berlusconi non avrebbe nulla di scandaloso anzi: «Sono certa che tutti i genitori italiani sperano di avere figli eterosessuali. Non trovo che ci sia nulla di sconcertante nel ragionamento del premier». Stesso discorso quando scoppia lo scandalo con al centro Nicole Minetti, accusata di essere diventata consigliera regionale in Lombardia grazie a una relazione speciale con Berlusconi. Santanché la paragona a Nilde Iotti, compagna dell’ex segretario del Pci e prima presidente donna della Camera: «Nessuna delle due ha vinto un concorso, ma hanno fatto ugualmente carriera. Come mai?». Arriva il 2011 ela crisi economica travolge il governo Berlusconiche viene sostituito dall’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti. Santanché vive a disagio la situazione interna al suo partito e l’anno successivo non si risparmia, accusando il suo blocco dirigente di essere “un cancro”. Con questo “cancro” l’esponente politica vivrà ancora per 5 anni per poipassare nel 2017 nelle fila di Fratelli d’Italia. «Sono tornata a casa – dichiara, per poi aggiungere – Qui c’è una grande novità e per la prima volta nella storia della Repubblica abbiamo la possibilità cheuna donna possa fare il premier». Desiderio esaudito
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