Nella nottetra sabato 29 e domenica 30 ottobregli orologi dovranno essere impostati un’ora indietro per il ripristino dell’ora solare, l’ora civile convenzionale che in molti Paesi viene sostituita dall’ora legale in corrispondenza del protrarsi delle ore diurne allo scopo di risparmiare energia. Da diverso tempo l’Unione europea discute sull’ipotesi diestendere l’ora legaleall’intero anno solare, ma il caro energia che negli ultimi mesi ha visto schizzare il prezzo delle bollette potrebbe rendere il provvedimento più urgente. Secondo gli ultimidatimisurati da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, nei 7 mesi di ora legale del 2021 l’Italia ha consumato 450 milioni di KWh in meno, con unrisparmio di circa 105 milioni di euro, stimati a 190 milioni secondo leprevisioniper il 2022. Il beneficio non è soltanto economico, ma ancheambientale. Nello stesso periodo, dichiara ancora Terna, il minor consumo elettrico ha consentito dievitare 215.000 tonnellate di emissioni di CO2. E allora, viene da chiedersi, perché l’Italia non ancora abolito l’ora solare? Il 5 settembre laSocietà italiana di medicina ambientale(Sima) insieme all’associazione di consumatori Consumerismo no profit ha lanciato unapetizionesul sito Change.org per chiedere al governo italiano di adottare l’ora legale tutto l’anno. “Considerati gli attuali prezzi del gas”, si legge nella nota, l’ora legale permanente “determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa1 miliardo di euro solo nel primo biennio”. Ora i due enti hanno chiesto al governo in carica unaproroga di 30 giorniper dare la possibilità al nuovo esecutivo di prendere un provvedimento più ragionato. «La proroga dell’ora legale, almeno in via transitoria per 30 giorni, sarebbe un provvedimento di semplice attuazione che garantirebberisultati certi e misurabili, nel contesto del caro-bollette e dei comportamenti anti-spreco richiesti ai cittadini col decreto appena approvato dal Mite, lasciando al prossimo esecutivo il compito di verificarne anche in sede europea l’opportunità del mantenimento permanente», ha dichiarato il presidente di SimaAlessandro Miani. La settimana scorsa l’appello è statorilanciatodalla rivistaLancet Regional Health Europein un articolo che vede tra i firmatari anche il sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa, il presidente della regione PugliaMichele Emilianoe l’assessore all’Agricoltura della regione Campania ed ex euro-parlamentare Nicola Caputo. «Con la pubblicazione dell’appello su una prestigiosa rivista comeLancetsono state condivise con la comunità scientifica internazionale le motivazioni strategiche – in termini di risparmio energetico,benefici per l’ambiente, il clima e lasaluteumana – che sono alla base della proposta di prorogare la durata dell’ora legale, come previsto dal Parlamento e dalla Commissione europea che hanno lasciato ai Paesi membri la facoltà di disciplinare lo stop al doppio cambio di orario annuale nei Paesi Ue», ha aggiunto Miani. Nel 2018, infatti, ilParlamento europeoha delegato a ciascuno Stato membro la scelta se adottare permanentemente l’ora legale o invernale. Dal 1996 tutti i Paesi dell’Ue sonosincronizzatiin modo che l’ora legale venga introdotta l’ultima domenica di marzo e si concluda l’ultima domenica di ottobre. Proprio questa, però, è una delle ragioni addotte dal ministro della Transizione ecologicaRobertoCingolaniper lasciare inalterato il doppio orario. Secondo Cingolani, infatti, «se non ci si muove unanimemente ci sono problemi non da poco sul fatto che cambiano gli orari al confine». Ma il ministro sostiene anche che in tutti i casi i vantaggi sarebbero pochi, dal momento chel’ora guadagnata la sera andrebbe persa la mattinasvegliandosi al buio.
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