Nuovostop del Tarper la maxi-discarica di Magliano Romano.Il tribunale amministrativo regionale, infatti, ha accolto il ricorso presentato dall’associazione ecologicaMonti Sabatini – No discarica Magliano Romanosulla procedura di riclassificazione della discarica che avrebbe dovuto accogliere fino a 800.000 metri cubi di rifiuti solidi urbani. «L’amministrazione regionale collezional’ottava censura da parte del Tarper aver nuovamente, completamente ignorato le evidenti criticità idrogeologiche e ambientali della discarica», ha dichiarato il sindaco di Magliano Romano Francesco Mancini. A bocciare la trasformazione dell’impianto nel Comune a nord della capitale, secondo quanto stabilito dai giudici, la mancata effettuazione della valutazione di incidenza e l’assenza di valutazioni sia sull’effettivoimpatto della discarica sulla falda acquiferache sulla barriera geologica. Attualmente l’impianto accoglierifiutiinerti, ovvero scarti di lavorazione edile, ed è di proprietà della società idea 4, partecipata daAcea, ma in procinto di essere ceduto a Berg, controllata a maggioranza dalla stessa Acea. «Inspiegabilmente – si legge nelle sentenza del Tar – non risulta attualizzata la valutazione dell’effettivo impatto del nuovo progetto sulla falda acquifera nonostante le precise indicazioni contenute sul punto nelle precedenti decisioni rese dal Tribunale». «La Regione – specifica il Tribunale – ha omesso di tener conto delle misure di salvaguardia conseguenti all’adozione del piano di assetto delParco regionale di Veio, nel quale ricadono parte degli interventi progettati». Inoltre, sottolineano i giudici, «continuano a mancare in sede di Via (Valutazione di impatto ambientale, ndr) approfondite valutazioni sullabarriera geologica naturale, tenuto anche conto che la discarica sorge su sito già oggetto di escavazione relativa ad attività estrattiva di tufo, materiale idrogeologicamente permeabile». «Èun risultato eccellente, che però non deve in alcun modo essere interpretato dalla cittadinanza come l’elemento che decreta la fine di questa annosa faccenda. Dal canto nostro continuiamo questa sacrosanta lotta, anche in Europa», ha commentato l’Associazione in un lungo post pubblicato su Facebook. Il Tar del Lazio ha inoltre respinto, giudicandolo infondato, ilricorsopresentato dalla societàDaf S.r.l.per l’attivazione di una discarica per rifiuti inerti in località Porta Neola, poco distante dal sito Unesco diVilla Adriana.
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