Crolla la fiducia di consumatori e imprese.A suggerirlo è proprio l’ultimo comunicato stampa dell’Istat, (Fiducia dei consumatori e delle imprese), finalizzato a raccogliere giudizi e aspettative dei soggetti coinvolti riguardo a specifiche variabili connesse sia al loro comportamento che all’ambiente economico circostante. Asettembre 2022si registra, infatti, uncalo dell’indicedel clima di fiducia dei consumatori che, dopo un lieve rialzo registrato ad agosto 2022 (98,3), ritorna ai livelli del mese precedente, con un valore di 94,8, livello più basso raggiunto da maggio 2020, quando eravamo in piena pandemia. In linea, anche i 4 sottoindici, calcolati mensilmente, registrano un andamento negativo. I cali più significativi si rilevanoin relazione al clima economico,calcolato in base ai giudizi sulla situazione economica e sulla disoccupazione, che crolla da 92,9 a 81,3. Scende anche il sottoindice che misura ilclima futuro, che fa riferimento alle attese dei consumatori sulla situazione economica dell’Italia, sulla disoccupazione e sulle possibilità future di risparmio, passando da 96,4 a 91,8. Cali più moderati si registrano invece relativamente alclima corrente(che dà conto dei giudizi sull’opportunità attuale di risparmio e di acquisto di beni durevoli, sul bilancio finanziario della famiglia) e alclima personale(che aggiunge le aspettative sul bilancio finanziario della famiglia). Con riferimento alle singole componenti, si nota un peggioramento di tutte le variabili analizzate, in particolare per quanto riguarda i giudizi dei consumatori sulla situazione economica italiana, che passa da -111,5 (agosto 2022) a -127,4 (settembre 2022). Anche sul tema delladisoccupazione, aumenta notevolmente il livello della sfiducia in una ripresa del quadro occupazionale italiano. Le uniche due eccezioni, nelle quali si registra una leggera crescita del livello di fiducia, sono relative alla situazione economica delle famiglie e alla possibilità, attuale o futura, di risparmio. Anche il quadro dell’indice del clima delle imprese è negativo, in quanto diminuisce per il terzo mese consecutivo, raggiungendo 105,2, il livello più basso da aprile 2021. Tutti i comparti presi in analisi registrano un peggioramento. Il calo di fiducia più significativo viene osservato in relazione al settore dei servizi (da 103 a 95,9), mentre dinamiche meno evidenti vengono registrate per le imprese del commercio al dettaglio e per quelle manufatturiere. L’unico settore con un andamento positivo è quello delle imprese di costruzione che registra, invece, una crescita dell’indice da 155,8 a 159,5. Dalle ultime dichiarazioni diConfCommercio, emerge che questodeclino del clima di fiducia di famiglie e impresenon è, in realtà, nulla di inaspettato. E, considerato il quadro congiunturale attuale, in aggiunta alle pressioni dell’inflazione sempre maggiori sui redditi disponibili, che portano a una diminuzione del potere d’acquisto, si prospetta una recessione economica che rischia di sfociare in una contrazione del PIL già nell’ultimo trimestre del 2022.
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