Roma come Capitale dell’idrogeno. Entro 5 anni. Le premesse e i fondi per trasformare la città in metropoli innovativa per valorizzare la catena del valore dell’idrogeno, grazie a infrastrutture che serviranno sia a smaltire irifiutisia allo stoccaggio e trasporti di idrogenorinnovabilee a basso tenore di carbonio, ci sono tutte. Di recente la Commissione Ue si è spesa a favore di diversi progetti relativi all’idrogeno:5,2 miliardi di finanziamenti pubblici(che dovrebbero poi sbloccare altri 7 miliardi in investimenti privati) saranno a disposizione per implementare progetti comeHy2Useche mira a sostenerela ricerca e l’innovazione grazie a infrastrutture legate alla catena del valore dell’idrogeno. Nel progetto sono coinvolti diversi Paesi, fra cui l’Italia con le aziendeNextChem,Rina-Csm,SardHy Green HydrogeneSouth Italy Green Hydrogen, nella parte relativa alle applicazioni industriali dell’idrogeno. In questo contesto di sviluppo, con un idrogeno che secondo la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen potrà essere «una svolta per l’Europa e per diversificare le nostre fonti energetiche e aiutarci a ridurre la nostra dipendenza dal gas russo», si inserisce il progetto per laHydrogen valley di Romaper il quale alla controllata diMaire Tecnimont NextChemsono stati assegnati194 milioni a fondo perduto all’interno del progettoIPCEI Hy2Use, dedicato allo sviluppo di un impiantowaste-to-hydrogen. Di cosa si tratta? Di un impianto che saràalimentato anche dai rifiuti urbani di Roma. Il suo valore si aggira intorno ai500 milioni di euroed entreràin funzione nella prima metà del 2027arrivando poi a produrre fino a20.000 tonnellate all’anno di idrogeno, utilizzando come materia prima 200.000 tonnellate di rifiuti solidi non riciclabili. Attualmente, mentre avanza la fase autorizzativa, sono state previste nellaproduzione iniziale circa 1.500 tonnellate l’anno di idrogeno e 55.000 di etanolo. Il mega progetto coinvolge poi anche laFondazione Kesslere prevede la realizzazione presso ilCentro Ricerche EneaCasacciadi infrastrutture hi-tech per ricerca e sperimentazione. Proprio il centro Casaccia avrà il compito di innovare in termini di produzione, trasporto, e accumulo del gas. In una Roma oggi Capitale delle difficoltà nella gestione dei rifiuti (e in attesa ditermovalorizzatore), il lancio del nuovo progetto sull’idrogeno potrebbe rivelarsifondamentale come parte della soluzione: la nuova tecnologia permetterà infatti di utilizzare come materia prima rifiuti solidi non riciclabili favorendo così la chiusura del ciclo dei rifiuti romani attraverso un processo di conversione con riduzione delle emissioni totali di CO2.
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