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Arriva il Piano nazionale contro il caro energia

 

Ieri il Ministero della transizione ecologica ha pubblicato ilPiano nazionale di contenimentodei consumi di gas naturale,che ha come obiettivo quello di «realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi aeventuali interruzioni delle fornituredi gas dalla Russia». In accordo colRegolamentodell’Unione Europea sullariduzione volontariadella domanda di gas naturale del 15% entrato in vigore il 9 agosto, l’Italia intende perseguire «la massimizzazione della produzione di energia elettrica, nel settore termoelettrico, concombustibili diversi dal gas» e punta a «una accelerazione delleenergie rinnovabilinel settore elettrico». Tra le misure previste unariduzione di 1°Cper il riscaldamento degli edifici. Il tetto è fissato a 17°C per gli edifici adibiti ad attività industriali o artigianali e a 19°C per tutti gli altri edifici, con un margine di tolleranza di 2°C in entrambi i casi. Gli impianti di riscaldamento dovranno inoltre restare accessiun’ora in meno al giornoe, per il solo settore domestico,15 giorni in menorispetto all’intero periodo di attività (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio). Il piano stabilisce anche una serie dimisure comportamentaliche verranno promosse attraverso un’apposita campagna informativa istituzionale. Il documento precisa che tali misure sarannovolontariee «integrate ove necessario da strumenti di sostegno alla scelta del comportamento efficiente». Tra i comportamenti da promuovere vengono indicate la riduzione della temperatura e della durata delledocce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale dellepompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco da cucina dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, o ancora l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico e la riduzione dell’illuminazione elettrica. Se tali provvedimenti risultano “a costo zero”, il Piano sottolinea come ulteriori risparmi energetici possono derivare da investimenti finalizzati alla sostituzione di elettrodomestici e climatizzatori ad alto consumo con modelli più efficienti, all’installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda o all’impiego di lampadine a led al posto di quelle tradizionali. Il Piano prevede infine «ilcontenimento volontario dei consumi nel settore industriale,su cui è aperto un confronto con le categorie produttive in modo da valorizzare tutte le opportunità a basso impatto sulla produzione e comunque salvaguardando i settori strategici». L’Italia, intanto, a inizio settembre ha raggiunto unlivello di riempimento degli stoccaggi di circa l’83%. «Tale valore, in linea con l’obiettivo di riempimento del 90% – spiega il Mite – è fondamentale per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare il prossimo inverno». Critica la reazione di Mosca. «È chiaro che questo Piano viene imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordine di Washington, ma alla fine saranno gli italiani a soffrirne», ha dichiarato la portavoce del ministero degli EsteriMaria Zakharova. «Affermazioni ridicole – ha replicato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer – È assolutamente chiaro che c’è un eccellente coordinamento e collaborazione all’interno dell’Ue e tra gli Stati membri su tutte le questioni che riguardano l’energia». Nell’ultima settimana la situazione è diventata più drammatica in seguito alla chiusura il 31 agosto del gasdottoNord Stream 1in ragione di presunti scopi manutentivi, e dall’aver prorogato la chiusura dello stesso oltre il termine del 3 settembre come ritorsione contro le sanzioni europee all’indomani dell’accordoraggiunto dai Paesi del G7 sul tetto al costo del petrolio. Queste circostanze hanno determinato una progressivaimpennata del prezzodel gas, che il 25 agosto hasuperatoper la prima volta i 300 euro al megawattora sul mercato di riferimento (Ttf) di Amsterdam, con ricadute sul costo deibeni alimentarie sullebollettedi consumatori e aziende, in particolare quelle cosiddette energivore, ovvero che hanno bisogno di una grande quantità di energia per lavorare. Per questo da diversi mesi i Paesi europei, Italia in testa, discutono sulla necessità di introdurre un tetto al prezzo del gas (price cap). Una proposta osteggiata in particolare dagli interessi dell’Olanda, sede del Ttf, e dal timore di ripercussioni economiche da parte dellaGermania, e che tuttavia ha trovato sempre maggiore accoglienza con l’inasprirsi della politica di Mosca. All’inizio del mese la presidente della Commissione UeUrsula von der Leyenha ribadito la volontà di intervenire dopo che il 29 agosto avevaauspicatouna riforma strutturale del settore, e il 9 settembre è stata fissata una riunione d’emergenza dei ministri dell’Energia per discutere una possibile soluzione comune.

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