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L’ambiente è ancora una delle Cinque stelle?

 

Il tempo sta per scadere. Serve una svolta subito: questi sono gli anni delle scelte, cruciali, per la sopravvivenza del Pianeta minacciato dalla crisi climatica che abbiamo innescato. Ecco perché – in una Italia che fa parte dell’area mediterranea sempre più soggetta ai devastanti impatti del surriscaldamento – ilvoto del 25 settembre è fondamentale. Gli scienziati (anche con una lettera appello) chiedono che lacrisi climaticavenga dunque messa alprimo posto dell’agenda politica. Servono azioni immediate dimitigazione e adattamento, piani per rendere i territori resilienti asiccità, ondate di calore, innalzamento dei livelli del mare. Decisivo, ricorda la scienza, è quindiridurre le emissioni di gas serra, andando verso l’azzeramento delle estrazioni dicombustibili fossili.E per assicurare un futuro alle nuove generazioni serve una vera transizione energetica ed ecologica, oltre che di economia circolare, e una visione che non sia solo emergenziale ma preventiva. Quante e quali, di tutte queste esigenze, rientrano nei programmi elettorali dei partiti in vista del voto? La questione climatica e ambientale è centrale? Ci sono impegni precisi e percorribili? Clima e ambiente nel programma elettorale del M5S Sono passati ormai oltre 10 anni da quando 3 delle 5 stelle erano tutte incentrate su questioni ecologiche (acqua pubblica, ambiente, mobilità). Tra avventure di governo e nuove guide, come quella di Giuseppe Conte, ilMovimento Cinque Stelleper le elezioni del 25 settembre propone un programma riassunto in tredici pagine e intitolatoDalla Parte Giusta,dove le “stelle” relative all’ambiente sono oggispalmate lungo i vari passaggi del testo. La “crisi climatica” non viene mai esplicitamente citatanel programma, così come la parola “surriscaldamento”, mentre si parla poco e solo in alcuni stralci della transizione ecologica. Il capitolo dedicato aDalla parte dell’ambienteè solo a metà testo, dopo i vari punti relativi a tasse, lavoro o pensioni. Nella visione del Movimento Cinque Stelle ci si limita a parlare di una“società 2000 watt”in cui“tendere a un modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra”. Sul come farlo poco viene descritto, mentre ci sono vari riferimenti a superbonus per la “stabilizzazione delle agevolazioni edilizie per permettere la pianificazione degli investimenti sugli immobili e continuare a migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette” e un superbonus energia imprese “basato sulla circolazione dei crediti fiscali, per permettere alle imprese di investire a costo zero nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili”. Senza indicare piani, percentuali, date o quote precise per esempio su come ottenere le energie pulite, ma sempre ribadendo la necessità di “sburocratizzare”, M5S propone inoltre il“completamento della carta geologica per mappare il territorio e prevenire i dissesti idrogeologici”, così come per contrastare il caro bollette indica una “revisione del sistema di formazione del prezzo del gasfavorendone lo sganciamento dal marcato olandese TTF, caratterizzato da fenomeni speculativi”. Più chiaro, invece, il passaggio su estrazioni etermovalorizzatori: il Movimento chiede lo“stop a nuove trivellazioni e nuovi inceneritori”. Tra generici slogan “per l’economia circolare” e la volontà di promuovere“il vuoto a rendere”, il programma sottolinea poi la volontà di unostop a tecnologie obsolete per i rifiutipromuovendo la “realizzazione di impianti completamente compatibili con le richieste dell’Europa e non inquinanti, finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali”. Limpida poi la necessità, in termini di mobilità sostenibile, di passare a“smart road e utilizzo agevolato dei mezzi ad alimentazione elettrica, a idrogeno e a combustibili alternativioriginati da fonti rinnovabili”. Più che di agricoltura e lotta al fossile, il programma affronta poi la“riduzione delle emissioni dei gas climalteranti”ma passando “attraverso la riconversione del parco auto privato circolante” e in maniera vaga parla di “biglietto unico integrato”. Come altri partiti, affronta anche l’esigenza di sviluppare “l’economia del mare” riorganizzando il settore marittimo-portuale, ma promette anche di occuparsi delle “agromafie” e di una “legge sull’acqua pubblica”, con investimenti nel settore idrico e completamento degli invasi. Tra le tecniche indicate nel programma per salvaguardare il bene acqua, il Movimento parla poi di“ricorso alle tecnologie satellitari per l’utilizzo razionale di acqua e fertilizzanti”. Infine, il programma elettorale precisa il pensiero di istituire unenergy recovery fundalimentato “dall’emissione di debito comune europeo, sulla scia delNext generation Eu, per contrastare la pandemia energetica, aiutare famiglie e imprese, investire più massicciamente in fonti rinnovabili”. Nonostante ci sia un più chiaro “no trivellazioni” a esempio, il M5Spoco affronta nei suoi temi in maniera diretta la questione emissioni edecarbonizzazione,senza quasi mai chiari riferimenti all’ “emergenza climatica”, concentrandosi piuttosto su varie formule di superbonus e incentivi. Basteranno? Il voto deLa Svoltaper il M5S Tenendo conto dell’appello degli scienziati sul clima, delle richieste dei movimenti dell’onda verde dei giovani per il futuro e del decalogo diEnergiaperlitaliain vista delle elezioni, il voto deLa Svoltanelgiudicare i programmi di partitonell’affrontare la questione climatica e ambientale è il risultato della media degli obiettivi dichiarati in contrasto allacrisi climatica, ladecarbonizzazionee sullacentralità del tema ambiente. Per il MoVimento Cinque Stelle ilvoto è 6, con: obiettivi di contrasto alla crisi climatica e lotta alle emissioni (6), decarbonizzazione e energia (5,5), centralità del tema ambiente (6,5)

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