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Droni: la soluzione per consegne più sostenibili?

 

Nei piani dimitigazionepensati per fermare lacrisi climatica-ambientale, vi sono diversi capitoli dedicati al settore deitrasporti, che è uno dei più inquinanti. Per diminuire le emissioni dei vari mezzi di locomozione diversi studi e progetti si stanno concentrando su idronicome possibile alternativa nel settore. Specialmente nell’ambito delle consegne “dell’ultimo miglio”, quelle che raggiungono il consumatore finale. Unnuovo studiopubblicato sul giornalePatternsrivela che le emissioni dei droni possono essere inferiori dell’84% rispetto ai furgoni diesel e che un drone consuma fino al 94% di energia in meno rispetto a un camioncino. Questi risultati importantistanno spingendonumerose multinazionali a implementare una flotta di velivoli a pilotaggio remotoper la consegna dei propri prodotti. Soprattutto in seguito alla pandemia, dove secondo un sondaggio negli Usa il 60% delle persone ha dichiarato di essere disposta a pagare di più per avere un pacco consegnato dai droni. «Questo in parte è il risultato del desiderio di evitare le infezioni. Un altro incentivo è il fatto che le consegne automatizzate sono spesso più veloci dei furgoni delle consegne», hadichiaratoThiago Rodrigues, ricercatore nel settore dei trasporti allaCarnegie Mellon Universitydi Pittsburgh e co-autore dello studio su i droni. Il nuovo studio riafferma le tesi di unaricercacondotta nel 2018 che affermava la validità dei droni come mezzi anti-inquinamento, a patto di essere di piccole dimensioni: «L’ultimo miglio della consegna della merce a una destinazione ha una considerevole parte nel quadro delle emissioni. Ci sono molteplici scenari dove i droni possono fare del bene all’ambiente. Un drone potrebbe essere una buona opzione per consegnare un iPhone o un paio di occhiali. Una borsa della spesa o un monitor del computer? Probabilmente no. Un drone più grosso non sarebbe una soluzione vincente per l’ambiente», avevasottolineatoJoshuah Stolaroff, ricercatore ambientale del “Lawrence Livermore National Laboratory”. Il mercato di questi aeromobili ha conosciuto negli ultimi anni una crescita notevole, conprevisionidi vendita annua di centinaia di migliaia di droni in Europa entro il 2025. In Inghilterra nei prossimi due anniverrà costruitala più grande autostrada per questi aeromobili, lunga 164 miglia e intitolataSkyway, grazie all’investimento di decine di gruppi tecnologici. Uno sviluppo che però potrebbe presentare dei nuovi problemi se non verrà elettrificata l’intera filiera dato l’incremento dei magazzini e delle merci trafficate. Inoltre la presenza giornaliera di migliaia di droni nei cieli potrebbe danneggiare la vita degli animali, a partire dagli uccelli, oltre che provocare disagio nella popolazione con continui rumori e potenziali incidenti fra gli aeromobili.

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