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Stromboli: (non proprio) una serie di fortunati eventi

 

AStromboli, una delle più belle spiagge dell’isola, la cosiddetta“Piscità”è deturpata dairifiuti. Già a maggio, si era propagato unincendio devastante, che aveva raso al suolo l’intera vegetazionee di recente, il 12 agosto, unaviolenta alluvionesi è abbattuta sul centro abitato, distruggendo strade, negozi, abitazioni, spiagge. Il terzo disastro imminente è una tragica conseguenza dell’alluvione di questo mese, che ha fattoprecipitare una discaricache incombeva sulla Piscità. I rifiuti si sono riversati sull’arena, ma anche in acqua e sulfondale marino. Una serie di eventi concatenati fra loro: prima, le fiamme divampatedal set della fiction targata RaiProtezione civile. La vegetazione che faceva dabarriera geologicaefrenava le pioggeè stata ridotta in cenere e nulla ha potuto arginare l’inondazioneavvenuta a metà agosto. «Il fango che ha invaso il paese ha scoperchiato anche vecchie scelte folli del passato. Una discarica a cielo aperto mai bonificata, su un costone sopra spiaggia lunga, è venuta giù col fango fino al mare portando con se plastica, rifiuti urbani, detriti di ogni genere. È inaccettabile per Stromboli, isola unica al mondo, patrimonio dell’umanità Unesco insieme alle altre isole eoliche», aveva denunciato l’indomani dell’incidente l’associazione Mareamico di Agrigento. «Non ci interessa la ricerca delle responsabilità ci interessano le soluzioni, fermo restando che vanno stanziati i ristori necessari a rifondere gli strombolani (abitanti e operatori turistici) dei danni materiali e immateriali subiti dall’alluvione del 12 agosto in piena stagione turistica». Pare che, nonostante siano trascorsi18 giorni dall’alluvione,non si sia fatto nulla per evitare gli effetti della catastrofe ambientale nel mare dell’isola: ancora nessun prelievo delle acque marine per controllarne la composizione e i livelli di inquinamento. Potrebbe bastare quindi una mareggiata per far sì che l’acqua trascini a fondo anche il resto dei rifiuti, andando a sommare al materiale inquinante già sul fondale, altri detriti. Un evento che finirebbe per danneggiare anche le spiagge e addirittura leisolevicine.

Redazione

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