C’era una volta ilReno: non è l’inizio di una bella favoletta della buonanotte da poter raccontare ai bambini prima di farli addormentare, ma l’ennesimoeffetto del cambiamento climatico. Il Reno, infatti, sta scomparendo a causa dellasiccità recordche sta travolgendo tutti i Paesi europei (e non solo) nelle ultime settimane. Il livello dell’acqua del secondo fiume più grande dell’Europa Centrale si è abbassato in maniera allarmante, rendendo così quasiimpossibile la navigazione per le chiatte mercantiliche non possono più navigare a pieno carico (in alcuni casi, addirittura, il peso del carico trasportato deve essere ridotto di tre quarti). «In genere, una nave mercantile che trasportava sale da Heilbronn avrebbe trasportato a bordo 2.100 tonnellate, ma lunedì è stato necessario ridurre il carico a sole 900 tonnellate a causa del livello del fiume», ha dichiaratoChristian Lorenz, diPorts and Freight Traffic Cologne. Un problema gravissimo per la Germania: da un lato l’emergenza commerciale ed economica, con quasi 200 milioni di tonnellate di merci che generalmente vengono trasportate lungo il Reno verso il cuore dell’Europa e che oggi restano pressoché ferme o con difficoltà nel trasporto; dall’altro l’emergenza energetica,con la possibilità di tagli alla produzione di energia a causa dei disagi sul traffico fluviale che bloccano il trasporto di petrolio e carbone. Una situazione più che mai allarmante considerando chela Germania si prepara a un inverno di razionamento energeticoa causa di una riduzione dell’80% dei flussi di gas dalla Russia. La Germania che rinuncia al gas russo e riattiva lecentrali elettriche a carboneper la produzione di energia, dunque. Ma il carbone ora tarda ad arrivare a causa delle interruzioni di navigazione sul Reno e quello dell’energia diventa unproblema da risolvere quanto prima. Intanto gli esperti affermano che ci sonopoche possibilità di cambiamentonelle prossime settimane eil livello dell’acqua del fiume è destinato scendereulteriormente a causa della mancanza di precipitazioni. Questo significherebbe ufficialmente lachiusura della navigazionedel Reno, esattamente come accadde nel 2018, quando i livelli di acqua nel Reno si erano avvicinati a quelli attuali e avevano provocato ingenti danni economici al commercio tedesco, con 130 giorni di blocco per il traffico mercantile sul fiume. È un’emergenza senza fine quella climatica. Una crisi che, anello dopo anello, sta coinvolgendo tutta la catena. Perché l’allarme ambientale non è solo caldo asfissiante, siccità,incendie scioglimento di ghiacciai: è un problema che dilaga e pian piano coinvolge ogni aspetto della vita. Oggi a pagare il conto sono il commercio e il settore energetico, con tutto ciò che ci gira attorno, domani chi lo sa. E adesso che loscontro con questa dura realtàdei fatti è diventato inevitabile, qualcuno si è reso conto che è necessario agire in fretta, con la consapevolezza chepotrebbe essere troppo tardi per correre ai ripari. Eppure si è sempre saputo che prevenire è meglio che curare. Ma è stato più semplice, in passato, fare orecchie da mercante. Intanto il Reno è rimasto a secco. E il commercio anche.
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