È possibile che l’inquinamento atmosfericoaumenti il rischio di sviluppare lademenza senile. Ad avanzare l’ipotesi è il Comitato per gli effetti medici degli inquinanti atmosferici (Comeap), il gruppo di ricerca del governo britannico che haesaminatocirca 70 studi su come l’esposizione alle emissioni influenzi il cervello nel tempo. «La comprensione dell’entità degli effetti dell’inquinamento atmosferico sulle condizioni neurodegenerative è fondamentale in termini di contributo alla salute pubblica e questo rapporto èun passo fondamentaleper iniziare il processo di determinazione di queste informazioni», dichiarano i ricercatori. Secondo gli autori della ricerca, le prove epidemiologiche mostrano associazioni tra esposizione cronica all’inquinamento atmosferico, ridotta cognizione globale e compromissione delle capacità visuo-spaziali, nonchédeclino cognitivoe aumento del rischio di demenza. «Ci sono prove che l’inquinamento atmosferico, in particolare l’inquinamento atmosferico daparticolato, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, comprese quelle cerebrovascolari», sostiene l’articolo. Secondo laBritish Heart Foundation, l’inalazione di emissioni può danneggiare ivasi sanguignirendendoli più stretti, aumentando la probabilità di coaguli, ritmi cardiaci anormali e attacchi di cuore. «Queste malattie sono note per avere effetti negativi sulla funzione cognitiva – aggiungono gli autori – Riteniamo pertantoprobabileche vi sia un’associazione causale tra l’inquinamento atmosferico da particolato e gli effetti sulla funzione cognitiva nelle persone anziane». Ma la base di prove è «attualmente inadeguata» per quantificare il fenomeno, precisano i ricercatori, ancora legato a quella che definiscono«un’incertezza sconosciuta». L’Organizzazione mondiale della sanitàstimache oggiad essere affette da demenza siano 55 milioni di persone, con 10 milioni di nuovi casi ogni anno. Dal momento che la percentuale di anziani nella popolazione è in aumento in quasi tutti i Paesi, si prevede che questo numero salirà a 78 milioni nel 2030 e a 139 milioni nel 2050. Tuttavia inEuropa e Nord Americail tasso di incidenza della demenza èdiminuitodel 13% ogni 10 anni negli ultimi 25 anni. Gli studiosi sono al lavoro per comprendere le cause di questo andamento al fine di prevenire la malattia. Al momento, come noto,non è disponibile alcun trattamento per curare la demenza. I farmaci e le terapie sviluppate fino a oggi hanno un’efficacia limitata e sono per lo più etichettati per il morbo di Alzheimer, sebbene numerosi nuovi trattamenti siano allo studio in varie fasi degli studi clinici. Dopo ilfallimentodi diversesperimentazionifarmacologiche e alcunerivelazionicontroverse, negli ultimi anni diversi ricercatori sono propensi a considerare l’importanza di unapproccio preventivo. Una Commissione diLancet, tra le più importanti riviste internazionali in campo medico, stima che il 40% dei casi di demenza potrebbe in teoria essere prevenuto o ritardato se venissero eliminatifattori di rischiocome pressione alta, bassi livelli di istruzione, problemi di udito, fumo, obesità, depressione, inattività fisica, diabete e bassi livelli di contatto sociale. Oltre all’udito anche lavista, secondo il più recente studio pubblicato sulla rivistaJAMA Neurology, può contribuire ad aumentare il rischio di demenza. Questo perché, comespiegail neurologo Julio C. Rojas, «un sistema neurale mantiene la sua funzione attraverso la stimolazione degli organi sensoriali». Nel 2020, la stessa Commissione diLancethaaggiuntoaltri tre fattoridi rischio: il consumo eccessivo di alcol, il trauma cranico e, ultimo ma non per importanza, l’inquinamento atmosferico. Morale:ridurre l’esposizione alle emissioni inquinantiè una mossa intelligente. Non farlo, al contrario, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la demenza.
Il meccanico ti ha spillato un conto da capogiro? Ma i pezzi li prende su…
Versare i contributi? Sembra ormai essere acqua passata, adesso l'INPS te li regala come un…
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…