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La siccità sarà ancora lunga

 

La siccità che sta colpendo l’Europa, in Italia ha già fatto perdereun terzo dellaproduzione agricola.In alcune aree come il Piemonte, sostiene Coldiretti, metà dei raccolti sono andati perduti e si contano danni gravissimi alle colture di riso e mais e alla produzione di latte. In molti contesti, soprattutto al nord, si teme che ad agosto l’acqua necessaria per portare avanti campagne e raccolti, come quello del pomodoro, sarà davveroagli sgoccioli.Nel frattempo, regioni come ilVenetoemanano nuove ordinanze per fronteggiare la crisi idrica e la risalita del cuneo salino neifiumi: il testo prevedestrategie per garantire un minimo di acqua,che passano dalle autorizzazioni deroga al Deflusso minimo vitale sino a nuove funzioni in mano ai sindaci che potranno, con ordinanze locali, per esempio continuare a tenere chiuse le fontane. Al centro-sud, invece, l’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche lancia l’allarme sulle condizioni delLazio. Il deficit di pioggia sta portando, secondo l’associazione, città come Roma e Viterbo a diventare «capitali italiane della sete» in una regione che vede il lago di Bracciano ormai sceso di 36 centimetri rispetto allo scorso anno, quello di Nemi di 96, mentre il lago di Turano cala di un centimetro al giorno. Tra temperature elevate e assenza di pioggia, con ighiacciaiin condizioni drammatichee sempre più vie e cammini alpini chiusi per questioni di sicurezza e a rischio crolli, gli spiragli all’orizzonte per uscire dalla crisi idrica restano attualmente pochissimi. Di recente ilJoint Research Centre, centro studi interno della Commissione Ue, attraverso un nuovo report ha fatto il punto sulla situazione e le previsioni future:metà Europa rischia che la siccità continuie in Italia sino a settembre. Senza mezzi termini il JRC parla disituazione«sconcertante»: sul 46% del territorio europeo è in corso un’allerta siccità e l’11% è in stato di «massima allerta». I problemi più seri sono quelli delle coltivazioni. «La competizione per le risorse idriche è elevata ed è iniziata prima del solito. Gli stress idrici e termici hanno ridotto laresa delle colturee il loro potenziale», scrive il Centro. Secondo il JRC la siccità ha colpito soprattutto Francia, Romania, Germania occidentale e Italia, così come Grecia e Spagna. Il nostro Paese è quello che conta le maggiori anomalie in termini di precipitazioni nel primo semestre 2022. Infine, sempre secondo il report,in Italia almeno fino a settembreavremo «condizioni meteo profondamente più secche della norma» soprattutto al Nord con poche eccezioni, tranne Trentino e Veneto, mentre al sud le precipitazioni dovrebbero rientrare nella norma.

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