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Multitasking anche quando facciamo le manager?

 

Quante sono le manager in Italia?Per rispondere a questa domanda, possiamo fare riferimento a due dati, uno positivo e uno negativo. Prima quello positivo: il numero delle donne manager negli ultimi 12 anni ècresciuto del 56%. Anzi, il Rapporto ManagerItalia, rielaborando i dati Inps, sottolinea che nel terziario avanzato e nei servizi, la crescita del lavoro manageriale è trainata esclusivamente dalle donne, la cui presenza aumenta del 4,9% (mentre gli uomini si riducono dello 0,37%). E ora il dato negativo: nonostante tutto questo,le donne manager sono ancora solo il 19%del totale. Scenari in continuo mutamento Nel corso degli ultimi due anni, come sappiamo bene,molte cose sono cambiate,non solo nel nostro modo di vivere, ma anche nel nostro modo di lavorare. La maggior parte di noi ha sperimentato una qualche forma dismartworking(o, come si è detto da più parti, più propriamente di homeworking), abbiamo capito che andare in ufficio non è imprescindibile per svolgere la nostra attività lavorativa, stiamo iniziando a concepire l’andare nella sede di lavoro più come un momento di networking, abbandonando le routine a cui siamo state abituate per tutta una vita. Aggiungiamo un fattore:è il mercato del lavoro stesso che sta cambiando, e questo da tempo. I fenomeni della Great Resignation e della YOLO Economy ce lo stanno gridando: cerchiamo un senso. E diamo più valore al nostro tempo di vita personale. A livello sistemico, possiamo dire che stiamo progressivamente abbandonando il concetto di carriera lineare sul quale si sono basate le vite lavorative delle generazioni precedenti. E arrivano i fractional manager Sapete cosa sono ifractional manager?Sono professionisti che escono dai ruoli tradizionali della managerialità interni all’azienda (per scelta propria o altrui) e che prestano il proprio tempo, la propria competenza e le proprie professionalità a una molteplicità di aziende, intervenendo su temi e con tempi specifici. La modalità fractional, in sostanza, permette a queste figure professionali diinteragire con differenti aziende,a differenza del temporary management full time. Questa varietà di clienti permette al manager di continuare a crescere professionalmente con il famoso learning by doing. E anche questa è una nuova tendenza per molte figure apicali: lasciare, appunto, posizioni in grandi gruppi anche a livello internazionale con l’obiettivo di realizzare un migliorebilanciamento tra la vita professionale e quella privata. Quante sono le donne nel settore? In Italia, questa nuova modalità di lavoro è stata portata circa 10 anni fa daAndrea Pietrini,fondatore di YourGroup. Anche la sua storia personale è una storia di rinascita. Direttore finanziario, ritrovatosi improvvisamente senza lavoro e con due figlie a carico, avvia la propria attività imprenditoriale proprio con l’obiettivo di fornire a figure simili alla sua una seconda (terza, quarta…) possibilità come professionisti apicali non inquadrati all’interno delle aziende. L’abitudine di disfarsi del personale, soprattutto quando supera i 45 anni (ed un livello retributivo impegnativo) è prassi per molte multinazionali. Ovviamente, se poi si è donne le prospettive sono, come al solito, anche peggiori. Diventando fractional manager, anche le professioniste di lungo percorso possono così avere la possibilità didispiegare le proprie competenze nelle medie e grandi aziende.Attualmente, circa il35% dei fractional manager(dati YourGroup) sonodonnee anche in questo caso (per stessa ambizione di Pietrini) sarebbe opportuno riuscire a raggiungere la parità numerica, in modo da poter offrire alle aziende italiane la grande opportunità di poter essere supportate sia da factional maschili che femminili. Un’opportunità a cui iniziare ad aprirsi Le potenzialità, soprattutto per il mercato italiano, sono pari a una prateria inesplorata. Ilvantaggiodi assumere un fractional manager, anche e soprattutto per le piccole e medieimprese(che sono quelle che costituiscono il tessuto produttivo del nostro paese), è evidente. Significa poterbeneficiare di elevatissime professionalità, senza doversene fare carico a medio-lungo termine. Per chi decide di intraprendere questo percorso professionale, può diventare una strategia di gestione della propria vita personale, oltre che lavorativa. Consente, in altri termini, di accumulare ulteriori competenze, gestendo in maniera meno ingessata il proprio tempo di vita. Con un unico caveat: che le donne utilizzino il proprio tempo di vita recuperato anche per loro stesse (e non sempre e solo per gli altri!).

Redazione

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