Categories: Economia

Le ripercussioni globali della crisi del riso asiatico

 

L’intrecciarsi dellacrisi energeticacon la guerra in corso in Ucraina sta moltiplicando gli effetti inflattivi nelle varie economie del pianeta, ma soprattutto sta aumentando drasticamente iprezzi delle materie prime, fra cui quelle legate al cibo. Con effetti a catena che stanno arrivando a coinvolgere le coltivazioni di riso nel continente asiatico, sottoposte a forti pressioni economiche a causa del rialzo dei prezzi dei fertilizzanti. Due dei maggiori produttori dirisoal mondo,ThailandiaeVietnam, hanno intavolato nelle ultime settimane una serie di discussioni per modificare congiuntamente il prezzo: «Miriamo ad aumentare i prezzi del riso, incrementare gli introiti degli agricoltori e aumentare il potere contrattuale nel mercato globale. Il prezzo è stato basso per più di 20 anni mentre i costi di produzione sono aumentati», ha dichiarato il portavoce del governo thailandese Thanakorn Wangboonkongchana. Misure che hanno innescato enormi timori in Asia, dove diverse nazioni sono preoccupate delpossibile “effetto contagio” sui prezzi globali, con possibili restrizioni all’export e con conseguenze disastrose per le popolazioni, dato che il riso rappresenta la fonte principale di cibo per circa tre miliardi di persone. Uno shock che era già stato sperimentato nel 2008, quando in seguito allo svilupparsi della crisi finanziaria mondiale il prezzo del riso aumentò di oltre il 30% nel Sud Est asiatico, innescando molteplici reazioni a catena. Peter Timmers, professore emerito della Harvard University che ha condotto studi sulla sicurezza alimentare per decenni, ha recentemente affermato: «La lezione del 2008 è: non spaventare i mercati. Essere attenti su cosa fare con i controlli sulle importazioni ed esportazioni di riso». Il timore deriva dallepossibili restrizioni alle esportazioniche potrebbero scattare di fronte a unaviolenta impennata dei prezzi,specialmente ora che una considerevole fetta della popolazione asiatica e africana sta facendo affidamento sulle coltivazioni di riso dopo il caos che ha investito il mercato del grano e i suoi rifornimenti globali. Il principale esportatore planetario di riso, l’India, per il momento sta garantendo e aumentando le esportazioni rallentando la corsa dei prezzi. «Guardando alla situazione attuale, l’India sta fungendo da ancora di salvezza per i prezzi con le sue grosse esportazioni», ha dichiarato il vicepresidente Subramanian della “The Rice Trader”. Anche la Cina, primo importatore globale di riso, dovrebbe riuscire a garantire un minimo di stabilità nei mercati internazionali, anche se ilpeggioramento della crisi climatica-ambientalepotrebbe comportare ulteriori complicazioni nel settore agricolo, tramitesiccitàe gravialluvioni, con inevitabili ripercussioni su tutto il mondo, a partire dai Paesi più poveri presenti soprattutto in Africa.

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

Il MECCANICO che ti spilla € 1.500 per riparare l’auto, usa i ricambi cinesi | Li compri su Temu e puoi fare da solo

Il meccanico ti ha spillato un conto da capogiro? Ma i pezzi li prende su…

13 ore ago

In pensione senza aver mai versato contributi, l’INPS ti regala gli anni necessari per l’assegno | Verifica nel cassetto previdenziale

Versare i contributi? Sembra ormai essere acqua passata, adesso l'INPS te li regala come un…

21 ore ago

La Danimarca si scusa per gli abusi sulle persone con disabilità

  «A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…

6 giorni ago

Natalità: -1,1% nei primi 4 mesi del 2023

  A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…

6 giorni ago

Biodiversità: Italia è quinta in Europa per numero di ricerche scientifiche

  Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…

6 giorni ago

Ogni 2 minuti una donna muore per gravidanza o parto

  Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…

6 giorni ago