Categories: Diritti

L’altra guerra della Russia

 

Ildivieto di propaganda dei “rapporti sessuali non tradizionali”che a oggi, in Russia, si applica esclusivamente aə minori, “non è sufficiente”. Lo ha scrittosul suo canale TelegramAlexander Khinshtein, presidente della Commissione per la politica d’informazione della Duma, la camera bassa dell’assemblea federale russa. Ha proposto di modificare la legislazione già molto restrittiva e severa, e applicare tale riformaa qualsiasi fascia d’età e pubblico: “offline, nei media, su Internet, sui social network, nonché nei cinema online”. L’attualelegge russa sulla “propaganda gay”, approvata nel 2013, proibisce di parlare in modo positivo dell’omosessualità con minori e di organizzare manifestazioni di orgoglio gay, come il Gay Pride, che in questi giorni continua a svolgersi in numerose città europee e mondiali in occasione delPride Month. Nel 2020 la riforma costituzionale del Cremlino aveva limitato il matrimonio “all’unione di un uomo e una donna” e a dicembre 2021 ilpresidente Vladimir Putinaveva avvertito che il Paese aveva bisogno di“un antidoto” contro i principi occidentali“non tradizionali”. Secondo le autorità èquestione di moralità: ə attivistə per i diritti della comunità omosessuale diffonderebbero “valori liberali non russi promossi dall’Occidente”. Come spiega l’agenzia britannicaReuters, in base alle modifiche proposte, qualsiasi evento o atto considerato un tentativo di promuovere l’omosessualità potrebbe incorrere in una sanzione. Nella sessione autunnale “saremo pronti a discuterne apertamente”, ha scritto Khinshtein. Il Ministero dello sviluppo digitale e l’organo di supervisione (e censura) delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media, ilRoskomnadzor, stanno già lavorando alla riforma legale. L’attuale legge sulla “propaganda gay” prevede fino a 15 giorni di carcere per aver promosso “rapporti sessuali non tradizionali tra minori”. LaFondazione Sfera, l’Ong che riunisce la rete delle associazioni Lgbti (che comprende gay, bisessuali, transessuali e intersessuati) in Russia,ha spiegatoche la riforma potrebbe comportaresanzioni fino a 500.000 rubli (8.000 euro)per le persone fisiche,o 10 milioni di rubli (160.000 euro)per le persone giuridiche, la cui attività potrebbe essere sospesa. Perché la volontà della Duma è di “stabilire la responsabilità amministrativa di tale propaganda ampliando l’art. 6.21 del Codice degli Illeciti Amministrativi”. L’Ong, insieme adAmnesty International, Human Rights Watche altre 13 fondazioni straniere non governative,è stata espulsa dal Paesel’8 aprile 2022per violazioni della legislazione russa: è successoun giorno dopo la decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di sospendere la Russia dalConsiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite,l’Unhcr. Nel messaggio su Telegram il politico e giornalista Khinshtein ha elencato tutti i punti della riforma, che andrebbe a “stabilire una responsabilità separata, ancora più stringente, per la promozione della pedofilia”. E ancora: “Sarà vietata anche la diffusione tra i bambini non solo di propaganda, ma di qualsiasi altro tipo di informazione che dimostri rapporti sessuali non tradizionali” e quelle che l’alto funzionario definisce “perversioni”. Khinshtein ha anche lanciato un sondaggio per chiedere pareri ed eventuali proposte aə cittadinə in questa direzione: “Considero questo compito estremamente importante”, ha scritto. “Non solo come presidente di un comitato competente della Duma di Stato, ma anche come padre di due figli”. La riforma si è guadagnata il sostegno dallaChiesa ortodossa russa,con il capo della commissione patriarcale per gli affari di famiglia, Fyodor Lukyanov, che ha parlato all’agenzia di stampa Tass della «costante manipolazione della coscienza(deə giovani,ndr)da parte della collettività occidentale»: è necessario introdurre per legge un «rigido divieto e adeguate sanzioni contro coloro che promuovono perversioni non solo tra i minori, ma anche tra gli adulti». La scorsa settimana il presidente della Duma di StatoVyacheslav Volodinha scritto su Telegramche “con l’uscita dal Consiglio d’Europa, le richieste di legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso in Russia sono diventate un ricordo del passato. I tentativi di imporre valori estranei alla nostra società sono falliti”. Il Consiglio d’Europa (da non confondere conil Consiglio europeo) è un’organizzazione internazionale con sede a Strasburgo chepromuove i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto in Europa. La Russia ne faceva parte dal 1996: nel Paese l’omosessualità è stata un reato penalefino al 1993 ed è stata classificata come malattia mentale fino al 1999.

Redazione

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