All’1:24 di notte del 22 giugno un terremoto ha colpitol’Afghanistancentro-orientaleprovocando più di1.500 mortie distruggendo migliaia di case. Eradi magnitudo 5.9, a quantodicono i ricercatori dell’Usgs, l’agenzia scientifica del Governo degli Stati Uniti: è stato il terremoto più mortale nel Paese negli ultimi vent’anni, per quanto di bassa intensità. Per fare un paragone, quello che colpìil Giapponenel 2011 e provocò uno tsunami che uccise più di 15.000 persone, fu di magnitudo 9. Quello dell’Aquila, nel 2009,misurò 6.1. In Italia, però,le stazioni di monitoraggio sismicosono più di 500, distribuite sull’intera Penisola, in Giappone oltre 600, senza contare i 2.000 sismografi che non appartengono all’Agenzia meteorologica statale, la California ne ha 950. In Afghanistanse ne contano poche decine: è uno dei motivi per cui i ricercatori stanno ancora definendo i dettagli del fenomeno, informazioni che potrebbero aiutarli a valutare il rischio di future scosse nella regione. Una delle valutazioni dei rischi sismici del Paese, datata 2005 epubblicata dall’Usgs,parlava di “7 stazioni sismiche e GPS distribuiti in tutto il Paese al fine di monitorare adeguatamente la parte nord-orientale sismicamente attiva dello Stato, nonché le aree vicino ai confini afghano-iraniano e afghano-pakistano dove i terremoti possono potenzialmente causare ingenti danni”. Ma non è facile trovare dati aggiornati. L’ipocentrodel terremoto di circa due settimane fa, che in sismologia è la zona della Terra in cui ha origine un terremoto, è stato registrato auna profondità molto ridottain un’area rurale densamente popolata e soggetta a frane, nei pressi della città di Khōst, a pochi chilometri di distanza dal confine con il Pakistan: secondo l’Usgs si è trattato di circa10 km, cosa che ha provocato un intenso scuotimento vicino alla superficie terrestre. Per questo motivo la scossa, sentita anche nel vicino Pakistan e in India, è statacosì distruttivae ha danneggiato numerose abitazioni. Secondo i ricercatori l’insolita devastazione per un terremoto di quella magnitudo potrebbe essere dovuta anche al gran numero di edifici vulnerabili nell’area e all’orario notturno. a oggi si contanocirca 1500 feriti. Come spiegala rivista scientifica Nature, “con poche stazioni sismiche nella regione, le stime del luogo esatto in cui è iniziato il terremoto nel sottosuolo sono meno precise.La stazione sismica più vicina(all’ipocentro,ndr) si trovaa Kabul,a circa 160 chilometri di distanza, seguita da una a 350 chilometri vicino a Islamabad, in Pakistan, e le altre sono tutte a più di 500 chilometri di distanza”. «Se questo terremoto fosse avvenuto in Europa», ha spiegato a Nature Sofia-Katerina Kufner, geoscienziata delKarlsruhe Institute of Technologyin Germania, «saremmo andati lì immediatamente, il giorno del terremoto. Perché la velocità è importante». Kufner e i suoi colleghi avrebbero utilizzatostazioni sismiche mobiliper studiare le scosse di assestamento e identificare dettagli precisi sul luogo dell’evento. Scarsi dati sismici scarsi e osservazioni limitate a terra, dovute anche alladifficoltà dei ricercatori di raggiungere la zonaper problemi di sicurezza e di accesso alla regione, portano gli studiosi ad affidarsi maggiormente alle immagini prese dallo spazio per capire dove potrebbe colpire il prossimo. «Facciamo il possibile con i dati remoti, ma i risultati saranno molto meno precisi», ha spiegato a Nature Kufner. Con le uniche informazioni disponibili non si può definire come e in quale direzione si sia propagata la presunta rottura: sarebbe utile per identificare le aree che ora sono maggiormente a rischio di scosse.Potrebbero volerci mesiper ottenere rapporti geologici dettagliati del suolo. Oltre alla mancanza di stazioni sismiche e dati precisi, anche il ritorno dei talebani ha avuto il suo ruolo: lasospensione dei finanziamentidella comunità internazionale ha provocato l’esodo dei ricercatoriafghani e coloro che sono rimasti non hannogli strumenti adatti. Alcuni stanno cercando di rimettere in funzione un’altra stazione sismica a Kabul, ma non possono accedere ai fondi per riparare le apparecchiature danneggiate. Una rete temporanea di sensori progettati per misurare il movimento tettonico costruita nel 2016 è offline dal 2021. E senza le osservazioni al suolo, i ricercatori non sono in grado di capire molto sul terremoto:i dati satellitari non riescono a decifrare i tremori di bassa magnitudo. L’Afghanistan deve affrontare anche questo. Come se non bastassetutto il resto.
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