Nel 2021 gliincendiche hanno colpito l’Italia hanno bruciato il triplo degli ettari rispetto al 2020. È quanto emerge dagli ultimidatidell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), secondo cui lo scorso anno è andata a fuoco una superficie pari allo 0,5% del territorio italiano, l’equivalente delLago di Garda. Il 40-50% del territorio interessato dal fenomeno, secondo le stime dell’Istituto, è costituto daforeste, che con circa 8 milioni e mezzo di ettari complessivi rappresentano circa un terzo del territorio nazionale. Tra le tipologie più aggredite dalle fiamme lelatifoglie sempreverdidella macchia mediterranea (56%), seguite dalle caducifoglie (25%) e dalle aghifoglie sempreverdi (19%). I danni maggiori sono stati registrati nel Mezzogiorno. A essere coinvolto dagli incendi nel 2021 è stato il60% dei comuni sicilianie il 3,5% della superficie regionale, numeri che fanno della Sicilia la regione in assoluto più colpita e la seconda per impatto sulle aree boschive (12% sul totale delle aree bruciate) dopo laCalabria(37%). Qui il 25% delle aree forestali andate a fuoco è costituito da boschi di conifere, in prevalenza piantagioni. Al terzo posto laSardegna, dove il solo incendio verificatosi a fine luglio nel complesso forestale Montiferru-Planargia –il più esteso avvenuto in Italianel 2021 – è responsabili di circa il 63% del territorio andato a fuoco nella regione. «Il legame tra cambiamenti climatici e incendi è complesso: non vanno considerati solo gli effetti diretti disiccitàprolungata e alte temperature, ma anche glieffetti del clima sugli insetti e sulle malattie delle piante, che le rendono più vulnerabili e quindi rendono le coperture arboree ancora più suscettibili a incendio», si legge nel comunicato diffuso dall’Ispra. «Gli effetti e i danni agli ecosistemi forestali causati dagli incendi possono accelerare i processi di perdita di biodiversità, rilascio di anidride carbonica, aumento del rischio idrogeologico, erosione del suolo, inquinamento da polveri dell’aria e dei corpi idrici», conclude il rapporto. Ad essere coinvolte dagli incendi anche le riserve deiparchi nazionali(32%), che hanno contribuito a una potenziale perdita di copertura arborea pari a circa il 57% di tutte le aree forestali bruciate nelle aree protette italiane. Tra i più colpiti ilParco Nazionale dell’Aspromonte. Nonostante sia stato danneggiato solo il 10% del patrimonio boschivo del parco, l’incendio ha interessato iboschi vetustidellaFaggeta di Valle Infernale– patrimonio mondiale Unesco – e i secolaripini laricidelBosco di Acatti.
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