Il suono del tramonto sulfiume Gambia in Senegal, il fruscio dell’acqua nellago Inari in Finlandia, ilvento di Kalgoorlieche soffia forte in Australia o l’arrivo deltemporale sul Monte Chacaltaya in Bolivia. I colori e le luci di questi splendidi paesaggi si possono solo immaginare, ma i rumori della fauna e degli elementi naturali sono in grado di far immergere anche la persona più scettica nel luogo selezionato. Il sitoEarth.fm(che nella schermata iniziale si definisce“likeSpotify,but for natural soundscapes”) raccoglieregistrazioni e tracce audioda tutto il mondo, grazie aicontributorsecologisti e amanti dei cosiddetti paesaggi sonori: perlopiù sound designer, fotografi, naturalisti, giornalisti, documentaristi, e registratori professionisti. Dalla mappa che compare nella homepage, costellata da cuoricini ascoltabili, si possono scegliere le registrazioni e i luoghi geografici da cui provengono, dalle foreste del Brasile ai ghiacciai della Norvegia. Si possono scegliere anche iversi di alcuni animali:tra i più curiosi, le fusa dell’alligatore in Georgia (Stati Uniti). È possibile creareplaylist personalizzatedegli audio disponibili, spostandosi virtualmente da una parte all’altra del globo. Si tratta di unarchivio digitalericchissimo e totalmente gratuito, che conserva paesaggi sonori completamente naturali. Earth.fm, infatti, è una piattaforma diraccolta fondi per enti di beneficenza localiche investono nel ripristino degliecosistemi. Secondo uno studio pubblicato su Nature, l’ascolto dei paesaggi sonori naturaliinfluisce in modo positivo sul nostrobenesseree rafforza il senso di rispetto e di cura nei confronti della natura. Specialmente i versi degli uccelli e i suoni dell’acqua sembrano avere uneffetto benefico e rilassante. In caso di difficoltà nel mantenere alta l’attenzione, i cosiddettistimoli naturalisticipotrebbero quindi rappresentare una tregua, favorendo il recupero della capacità di concentrazione. Purtroppo, i paesaggi sonoriincontaminatisono sempre più rari: l’inquinamento acusticoinfatti – il traffico dei veicoli, il trasporto aereo, le ferrovie, le attività industriali e commerciali – ha inciso profondamente sui suoni del nostro Pianeta, con una serie di pesanti ripercussioni non solo sulla nostra salute, ma anche su quella deglianimali. Alcuni studi hanno dimostrato che i rumori forti portano all’aumento del battito cardiaco dei bruchi mentre, nel caso degli uccelli che utilizzano l’udito per orientarsi, l’inquinamento acustico ne riduce le capacità cognitive e rischia di comprometterne la sopravvivenza. Una ricerca del 2021, apparsa suProceedings of the Royal Society B dal titolo“Traffic noise inhibits cognitive performance in a songbird”, ha riscontrato che il rumore deltraffico stradale(clacson, motori, brusche frenate) influisce sulleprestazioni cognitive degli uccelli,in particolare i fringuelli zebra adulti, rispetto a una serie di attività tra cui il controllo inibitorio, l’apprendimento motorio e sociale, la memoria spaziale. Anche la fauna marina ovviamente soffre per l’inquinamento acusticoprodotto dall’uomo. Secondo ilNational Geographic, alcuni dei rumori più forti provengono dai dispositivi sonar navali. Il sonar invia onde sonore che rimbalzano su l’oggetto che si vuole rilevare in profondità e restituiscono un’eco ai ricevitori della nave, che riesce quindi a individuarne la posizione. I suoni del sonar possono arrivare fino a 235 decibel e viaggiare per centinaia di chilometri sott’acqua. L’impiego di queste strumentazioni può causarespiaggiamenti in massadi balene ealterare il comportamento alimentareanche di specie marine a rischio estinzione. Anche per questo i suoni della natura costituiscono un patrimonio da preservare.
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