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Un quarto del mondo è a rischio alluvioni

 

Soltanto di recente, negli ultimi due mesi, le alluvioni hanno contribuito alla morte di centinaia di persone traIndia, Bangladesh, Brasile, Sudafricaaltri Stati del mondo. Dopo il terremoto inAfghanistan, in cui sono morte almeno 1500 persone, migliaia di persone sonorimaste bloccate a causa delle alluvioniche hanno compromesso i soccorsi, mentre inBangladeshsi stima che addiritturaoltre un milione di bambinisia rimasto isolato a causa delle piogge e nel sud dellaCina,a causa dei fiumi esondati, si è arrivati allo sfollamento di mezzo milione di abitanti. Tra gli effetti dellacrisi climaticac’è infatti un aumento dell’intensità delle alluvioniesecondo una nuova ricerca pubblicatasu Nature Communications e realizzata (insieme a diversi colleghi) da Jun Rentschler, senior economist dellaWorld Bank, oggi quasiun quarto della popolazione mondiale è esposta a seri rischi di inondazioni. Si tratta soprattutto delle persone che vivono nei Paesipiùpoveri e vulnerabili. Già oggi le inondazioni dovute a forti piogge, temporali e mareggiate colpiscono milioni di persone ogni anno ecausano miliardi di dollari di danni,dalle case, alle scuole, raccolti, infrastrutture e economie. I rischi di queste alluvioni stanno però aumentando a causa della crisi climatica e le popolazioni esposte di conseguenza crescono. Esaminando i dati globali sui rischi di inondazioni legati a precipitazioni e innalzamento dei livelli del mare, così come delle esondazioni dei fiumi e i rapporti sulla povertà, la World Bank stima che circa1,81 miliardi di persone- più o meno il 23% degli abitanti del pianeta – siano “direttamenteesposte a una grande inondazione ogni cento annie la stragrande maggioranza (89%) di queste persone vive in Paesi a basso e medio reddito”. Secondo lo studio inoltre “il numero di persone che vivono in condizioni di povertà e sono soggette a un grave rischio di alluvione è sostanzialmentepiù alto di quanto si pensasse”. «Tenendo conto dei livelli di povertà delle popolazioni esposte, dimostriamo che i Paesi a basso reddito sono sproporzionatamente esposti ai rischi di inondazione e sono più vulnerabili agli impatti disastrosi a lungo termine», ha spiegato Jun Rentschler. Lo studio ha stimato inoltre che la maggior parte delle persone soggette alle inondazioni – 1,24 miliardi – si trovanonell’Asia meridionale e orientale, in particolare Cina e India. Purtroppo, chiosano i ricercatori, con gli attuali modelli economici e di sviluppo “si prevede che i cambiamenti climatici e i modelli di urbanizzazione rischiosiaggraveranno ulteriormente questi rischinei prossimi anni”.

Redazione

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