All’inizio del XIX secolo, ilnaturalista francese Jean-Baptiste Lamarckriteneva che il collo dellegiraffesi fosse allungato nel tentativo di raggiungere le alte chiome degli alberi allo scopo di nutrirsi, e che questa abitudine si fosse trasmessa in modo graduale alle generazioni successive. Pochi anni dopo,Darwin accettò il principio dell’ereditarietà di Lamarcke, sebbene la sua «ipotesi provvisoria dellapangenesi»per spiegare la trasmissione dei caratteri sarebbe stata confutata, sul collo delle giraffe ci vide più lungo. Per quanto intuitivo, provare ad allungare il collo non allunga il collo, ragionò il padre dell’evoluzionismo. Se l’evoluzione funzionasse così, hascrittoil ricercatore Pradeep Mutalik della Yale School of Medicine, «i maschi ebrei e musulmani nascerebbero senza prepuzio». È più probabile, ragionò Darwin, che esistessero anche delle giraffe col collo lungo, che queste abbiano avuto la meglio nel procacciarsi il cibo e che quindi sia avvenuta unaselezione naturale– eccola qui – col passare degli anni. Bene, ma sul conto delle giraffe potrebbe non essere tutto. Nel 1996 infatti, ilpaleontologo Jin Meng, curatore presso il Museo Americano di Storia Naturale di New York, scoprì uno strano fossile nell’arido bacino della Zungaria, a nord-ovest dellaCina, risalente a 16,9 milioni di anni fa. Ad attirare l’attenzione dei ricercatori fu uno spesso frammento di cranio coronato da una placca ossea simile a un elmo, una sorta di copricapo a forma di disco. «Era proprio come una grande frittella sul cranio», ha dichiarato il dottor Meng. Non sapendo bene che animale fosse e non trovandone altri riscontri, Meng e i suoi colleghi lo ribattezzaronoguài shòu, “bestia strana”. Ora questa strana bestia ha un nome ufficiale che omaggiaXiezhi, la leggendaria creatura unicorne della mitologia cinese. Discokeryx xiezhi(questo il nome completo) avrebbe avuto le dimensioni di una grossa pecora ed è ritenutouno dei parenti più antichi della moderna giraffa. A rivelarlo è unaricercapubblicata il 3 giugno su Science, che spiega come ilcranio robustoe lespesse vertebre cervicalidell’animale sarebbero il risultato della competizione sessuale tra i maschi della specie. Sono «le articolazioni testa-collo più complicate nei mammiferi conosciuti fino a oggi», sostengono i ricercatori, secondo cui questa peculiare morfologia si era adattata al fatto che i maschi si prendessero a testate per stabilire il lorodominio sulle femmine del branco.Questo letterale testa a testa, afferma la ricerca «aumenta la nostra comprensione dei veri fattori scatenanti dell’evoluzione testa-collo della giraffa». «Quando si parla di giraffe, la gente pensa immediatamente all’allungamento del collo – ha dichiarato Meng – Ma questa specie fornisce un altro esempio diadattamento estremo, dimostrando che gli animali, anche quelli filogeneticamente correlati, possono evolversi in direzioni completamente diverse». Com’è facile controbattere, tuttavia,anche la femmina della giraffa ha il collo lungo.Secondo Advait Jukar, paleobiologo dell’Università di Yale intervistato dalla rivista Scientific American, il collo delle giraffe è il risultato di «una combinazione di selezione naturale dovuta a una particolarepreferenza dieteticae diselezione sessualein quel lignaggio che ha guidato l’evoluzione dei moderni colli e arti delle giraffe». Oggi le giraffe combattono col collo, che conta sette vertebre lunghe fino a 25 centimetri e contribuisce a renderle il più alto mammifero vivente. Ma non è l’unico elemento a essere sproporzionato rispetto a quanto ci aspetteremmo. Comespiegail WWF, «a causa della loro particolare morfologia, le giraffe possiedono unsistema cardiovascolare altamente specializzato,con un cuore che pesa 11 chili ed è lungo 60 centimetri».
Il meccanico ti ha spillato un conto da capogiro? Ma i pezzi li prende su…
Versare i contributi? Sembra ormai essere acqua passata, adesso l'INPS te li regala come un…
«A nome dello Stato danese, a nome del Governo: mi dispiace». Con queste parole…
A poco più di un mese dagliStati Generali della Natalità, lasituazione demografica italiananon sembra…
Dall’Accordo all’azione: ricostruire la biodiversità”. È questo il tema scelto quest’anno per la Giornata…
Una donna muore ogni due minuti per complicanzelegate al parto e alla gravidanza. Lo…