Vivere solo perprocreare,ubbidireal marito e garantire a quest’ultimo l’accesso al Paradiso. No, quello appena descritto non è il delirio di uno squilibrato o un passaggio diThe Handmaid’s Tale,ma la quotidianità delle donne appartenenti allaChiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni(FLDS), una congregazione mormone fondamentalista attiva negli Stati Uniti e i cui membri praticano la poligamia, ovviamente solo maschile. Di quella che è a tutti gli effetti unasetta religiosa tuttora in attivitàche, dopo anni di oblio, se ne sta tornando a parlare proprio in questi giorni per un documentario di quattro episodi da poco disponibile su Netflix.Keep Sweet – Pray and Obey,diretto da Rachel Dretzin, racconta proprio le vicende oscure che gravitano intorno a tale realtà. In particolare, la narrazione si concentra suWarren Jeffs, autoproclamatosi profeta nel 2002 e attualmente in carcere, dove sta scontando l’ergastolo più vent’anni di reclusione per due accuse diviolenza sessualesu minori. Ma per capire meglio come si sia arrivati a questo punto è necessario riavvolgere il nastro. Tra il 1890 e il 1904, la Chiesa mormone abolì i matrimoni poligami, provocando una scissione interna dalla quale nacque tale branca fondamentalista fondata proprio sullapoligamia come volere di Dio, oltre che sulla supremazia bianca. I fedeli, insediatisi nella cittadina di Short Creek al confine tra Utah e Arizona, seguivano gli insegnamenti originali del fondatore Joseph Smith e dei santoni che a lui si ispirarono e di volta in volta si susseguirono. Prima di Warren Jeffs fu la volta del padre Rulos, che guidava la comunità intimando alle donne proprio quelKeep Sweet(rimani dolce), parte iniziale del titolo del documentario. I loro compiti eranosorrideresempre, sviluppare uncarattere docile,sposarsipresto e fare quanti più figli possibili, con uomini che arrivavano ad avere anche30moglicontemporaneamentee 70 figli complessivi, aggiudicandosi così l’ingresso in paradiso post mortem. Se già questa realtà sembra agghiacciante, è nulla rispetto a ciò che è successo quando alla morte di Rulos la leadership è passata a Warren. Sotto il suo dominiopoligamia e pedofiliasono divenuti sinonimi e le regole ancora più estreme. Il motto principale è virato inPray and Obey(prega e obbedisci) fatto incidere a caratteri cubitali sulla facciata della sua abitazione al centro della comunità, e le donne hanno iniziato ad assomigliare in modo inquietante alle protagoniste della Casa nella Prateria. I loro abiti potevano essere solo in colori pastello, lunghi fino ai piedi e che coprissero braccia, collo e ovviamente décolleté. Anche la biancheria intima era lunga e i capelli sempre raccolti in laboriose e austere acconciature. I divertimenti erano banditi e l’educazione ridotta al minimo perchéle ragazze non dovevano pensarema accettare di essere date in spose ancora bambine a uomini adulti, scelti dallo stesso Jeffs.Uomini che abusavano di lorosenza troppi complimenti, trattandole come oggetti sessuali e incubatrici viventi. Nella serie Netflix a raccontare nei dettagli l’orrore sonocoloro che hanno avuto la forza di scappare, dopo aver passato anni schiacciate da un sistema che le impediva non solo difendersi, ma perfino di rendersi conto di cosa stesse realmente accadendo. Nonostante fuori da Short Creek il mondo fosse infatti entrato nel nuovo Millennio, in quel microcosmo ogni informazione veniva filtrata dal profeta, al quale nessuno si opponeva mai. Nemmeno quando iniziò ad allontanare ibambinidalle rispettive famiglie per trasferirli in una fantomatica Sion, luogo di salvezza che sarebbe spettato solo ai prescelti, che altro non era se non un mega ranch auto celebrativo in costruzione nel Texas, con tanto di Tempio gigantesco. Attirate da movimenti sospetti e da donne e minori vestite in modo bizzarro, le autorità localinel 2008 indagaronosu quel luogo, scoprendo unacomune dove si perpetuavano abusisessuali, fisici e psicologici su bambini e bambini e alla fine ne allontanarono, seppur momentaneamente 400. A quei tempi il castello di Jeffs stava già iniziando a sgretolarsi, visto che sulla sua testa pendeva un mandato di cattura dell’Fbi per aver favorito matrimoni tra uomini e minorenni, mentre il nipote Brent disse di essere stato stuprato da lui e altri membri della famiglia quando era solo un bambino. Accuse che non furono mai suffragate da prove sufficienti a mandarlo in carcere, a differenza di quanto avvenne nel 2011 quando l’audio della violenza sessuale subita da una sua moglie tredicenne gli valse lacondanna definitiva. Il documentario si conclude così, con le fuoriuscite dalla setta che raccontano come parti delle loro famiglie ne facciano ancora parte. Già perché nonostante la condannala comunità non è estintae conterebbe oggi circa diecimila adepti, anche se di come funzioni ora si sa poco. Perfino i media statunitensi faticano a capirlo ma, come raccontato dalLos Angeles Times, all’indomani della condanna di Warren Jeffs, lo Utah ha preso il controllo dello United Effort Plan, che possedeva quasi tutte le case e attività commerciali di Short Creek in dotazione ai membri dell’FLDS, e negli anni successivi ha proposto agli abitanti di continuare a occuparle pagando una quota mensile di soli 100 dollari. Molti però hanno rifiutato e se ne sono andati a vivere altrove, convinti che le loro abitazioni fossero consacrate alla chiesa e non potessero finire sotto il controllo statale. L’opposizione alla nuova realtà ha reso la comunità dimormoni integralistidel luogo moltopiù piccola di un tempo, e costretto i membri superstiti a vivere a fianco di nuove e contemporanee attività che stanno popolando una zona, oggi considerata in forte espansione. Le informazioni certe finiscono qui e su chi al momento gestisca l’FLDS vi è poca chiarezza. Sempre secondo il magazine californiano, dopo l’arresto del profeta il comando passò a suo fratello Lyle, arrestato però a sua volta nel 2016 per frode e condannato a cinque anni di carcere. La tesi più accreditata è che i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni non abbianomai abbandonato Warren Jeffse che sia ancora lui, dal carcere, a guidarli, contando sulla cieca obbedienza inculcata loro negli anni, costruita su menzogne e coercizioni e sulla fedeltà didonne ancellecresciute all’ombra dell’uomo-padrone
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