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Non solo aborto: anche i diritti LGBTQ sono in pericolo?

 

Si è parlato molto didiritto all’abortonelle scorse settimane, dopo che il sito di informazionePoliticoha ottenuto e pubblicato un documento che lascia intendere chela Corte Suprema degli Stati Unitipotrebbe schierarsi a favore dell’annullamento della “Roev. Wade”, la sentenza che dal 1973garantisce il dirittoall’aborto a livello federale. Iltesto di 98 pagineera stato redatto dal giudiceSamuel Alitoe, anche se non rappresenta il verdetto definitivo, che arriverà a giugno, si tratta di una minaccia alla libertà di interrompere la gravidanza. Alito crede che ilXIV emendamento(che riguarda la cittadinanza e dichiara che “nessuno Stato farà o metterà in esecuzione una qualsiasi legge che limiti i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti”,ndr) tuteli solo quei diritti non enumerati (cioè non dichiarati esplicitamente nel testo della Costituzione) che sono “profondamente radicati nella storia e nella tradizione di questa nazione” e “impliciti nel concetto di libertà ordinata”. È principalmente per questo motivo che ildiritto all’aborto- che, secondo il giudice, non era riconosciuto negli Stati Uniti prima del XX secolo – esula dall’ambito della tutela costituzionale. Ma non è il solo:come spiega il sito di informazione statunitenseVox, il testo trapelato è anche un avvertimento sulle decisioni che, in futuro, potrebbero essere prese dalla maggioranza repubblicana e conservatrice della Corte Suprema americana. Il giornalista Ian Millhiser si riferisce alle storiche sentenze riguardantii diritti Lgbtq, come la decisione sull’uguaglianza matrimoniale inObergefellv. Hodges (2015) o quella sull’autonomia sessuale inLawrence v. Texas(2003), che ha reso legale il sesso tra coppie gay in tutto il paese, anche in quei 13 stati che avevano ancora leggi sulla sodomia. Quando la Corte Suprema aveva stabilito che il matrimonio tra persone dello stesso sesso era un diritto costituzionale, ciascuno dei quattro giudici dissenzienti (Alito, Roberts, Scalia e Thomas) aveva scritto un’opinione a riguardo. La logica diAlito,comescriveilNew York Times, potrebbe spazzare via dal cerchio della protezione costituzionale qualcosa di più del semplicediritto all’abortoperché né il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso né il diritto all’autonomia sessuale possono essere “profondamente radicati nella storia e nella tradizione di questa nazione”. “Non sappiamo ancora se Alito abbiacinque voti per annullareObergefell(o per attaccare precedenti più antichi comeLawrence)”, scrive Vox, “ma è possibile che alcuni degli altri repubblicani della Corte si uniscano ai tre democratici per preservare l’uguaglianza matrimoniale”. Per molti anni il giudice Anthony Kennedy, conservatore, è stato la figura chiave, all’interno della Corte, nella lotta legale per sancire i diritti delle persone omosessuali negli Stati Uniti:ObergefelleUnited States v. Windsor(2013), che sostenevano che il governo federale dovesse riconoscere imatrimoni tra persone dello stesso sesso, erano entrambe sentenze scritte da lui, per esempio. Vox chiarisce che, comunque, si trattava pur sempre di un giudice conservatore e che molte delle norme da lui scritte o approvate rendono i diritti protetti più vulnerabili al ribaltamento da parte di una maggioranza conservatrice dedicata. Nel 2018, però, Kennedy decise di andare in pensione proprio nel bel mezzo della presidenza di Donald Trump, che scelse come sostitutoBrett Kavanaugh, attuale giudice conservatore della Corte Suprema. «Kennedy ha letteralmente trasformato la vita di lesbiche, gay e bisessuali in America», dicevaal Washington Post, nel 2018, James Esseks, direttore del progetto Lgbt eHivdell’AmericanCivil LibertiesUnion. Quando Kennedy se ne andò, Esseks si disse preoccupato. Tre dei quattro giudici che espressero il proprio dissenso perObergefellsiedono ancora alla Corte Suprema e, nel frattempo, due della maggioranza sono stati sostituiti da nomine conservatrici di Donald Trump.Amy Coney Barrett, per esempio, si è opposta, in passato, al matrimonio tra persone dello stesso sesso. “Ma il principio dellostare decisis- la dottrina secondo cui i tribunali in genere dovrebbero esserevincolati dalle loro decisioni precedenti- dovrebbe promuovere la stabilità della legge e scoraggiare i giudici dal buttare via i precedenti solo perché non sono d’accordo” spiega Vox. Vorrebbe direribaltare le basi legalisu cui si poggianocentinaia di migliaia di matrimonicelebrati da quelle sentenze in avanti. Ma quella preoccupazione provata da Esseks nel 2018, ora, è più palpabile che mai.

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