Nel 2015, il governo delle isole Hawaii ha stabilito che entro il 2045tutta l’energia elettricadell’arcipelago dovrà esseregenerata da fonti rinnovabili. Già nel 2008, lo Stato aveva sottoscritto unprotocollod’intesa col Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti perridurre la dipendenza dai combustili fossili, ma dopol’embargo sul petroliorusso disposto dalla Casa Bianca in seguito all’invasione dell’Ucraina, il sostegno delle Hawaii alle energierinnovabiliha registrato un’ulteriore spinta. Russia, Libia e Argentina, infatti, fornivano all’arcipelago l’80% del petrolio,più facile ed economico da spedirerispetto algas naturalee per questo impiegato per la produzione di energia elettrica nelle isole più che nel resto degli Stati Uniti continentali. Con l’esclusione commerciale della Russia, quest’anno il costo dell’energia elettrica nello Stato è aumentato di circa il 9%, e ad aprile era il 34% più alto rispetto all’anno precedente. «La dipendenza dal petrolio è la strada sbagliata», hadichiaratoal New York Times James Griffin, presidente della Hawaii Public Utilities Commission. Portare i pannelli sui tetti però non è stato facile. Per diverso tempo, infatti, ilfotovoltaico domesticoè stato osteggiato dalle società di servizi, che vedevano minacciata la possibilità di realizzare impianti rinnovabili su larga scala. Tuttavia la recentecrisi delle fornituredi materie prime ha ritardato legrandi opere in campo energetico, e il 1º giugno 2021 è entrato in vigore unpianovarato dalle autorità di regolamentazione che incentiva tempi di interconnessione più rapidi persistemi solari e di accumulo su piccola scala, coinvolgendo le utility in meccanismi di incentivazione delle prestazioni. Così, privati e imprese hanno iniziato a collaborare, eoggi i pannelli solari sono installati su circa il 20% delle case unifamiliari hawaiiane. «Siamo giunti a riconoscere che l’energia solare sui tetti sarà una parte importante della nostra rete», ha affermato Shelee Kimura, presidente e amministratrice delegata dellaHawaiian Electric Company, il principale fornitore statale di energia. Secondo l’agenzia federaleEnergy Information Administration, l’anno scorso le centrali elettriche a petrolio hanno fornito alle Hawaii circa due terzi dell’elettricità, in calo rispetto ai tre quarti del decennio precedente, mentreil solare ha rappresentato il 14% dell’energia, più del doppio rispetto al 6% registrato nel 2014.
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