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La stagione delle tempeste s’avvicina

 

Incontrare Alex, Lisa, Karl, Tobias, Fiona, Nicole e tanti altri non sarà affatto piacevole. Questi sono solo alcuni dei nomi scelti per essere dati aifuturi uragani atlanticiche, secondo un rapporto appena diffuso dal Climate Prediction Center delNOAA, il National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti, nel 2022 saranno purtroppomolto attivi e, potenzialmente, devastanti. Gli esperti sostengono che ci sarà addirittura – nel periodo tra l’1 giugno e il 30 novembre – unaprobabilità del 65% in più di una stagione sopra la norma. La possibilità di avere una stagione “normale” di questi fenomeni meteo intensi è invece soltanto del 25%, a cui va aggiunto un 10% di ipotetico impatto sotto la media. Se le previsioni saranno confermate, con un altro anno di uragani in grado didistruggere territori già fragilia causa della crisi climatica, si tratterà dellasettima stagione consecutiva di tempeste sopra la media.Un segnale definito decisamente “preoccupante” dagli scienziati. Con ancora negli occhi le immagini del passaggio micidiale diIdao diKatrina, tra quelli più potenti e impattanti, gli Usa si preparano dunque ad affrontare un periodo di incertezza totale, in cui si stima che tra 14 e 21tempeste tropicalipotrebbero diventare abbastanza potenti da essere “nominate” con i caratteristici appellativi a cui ci stiamo abituando sempre di più. Nel suo briefing il NOAA prevede inoltre chetra sei e dieci tempeste si trasformeranno in pericolosi uragani, di cui probabilmente almeno tre classificabili come Categoria 3 o superiore. Uno dei problemi evidenziati dagli scienziati riguarda soprattutto la“Loop Current”, la corrente ad anello collegata a quella della Florida: si tratta di unacorrente oceanica caldache fluisce verso nord tra Cuba e lo Yucatán e si muove prima nel Golfo del Messico e poi verso est e verso sud prima di passare attraverso gli stretti della Florida per unirsi alla corrente del Golfo. Secondo gli scienziati, questa corrente di acqua calda si è spostata estremamente a nord in questo periodo dell’anno esta trattenendo sempre più calore: con gli uragani che si nutrono dienergia termicatutto ciò potrebbe essere decisivo come “carburante” per alimentare disastri. Un qualcosa che gli americani definiscono, per indicarne la potenza e l’impossibilità di difendersi, con l’espressione“800 pound-gorilla”. Termine usato anche dal professor Nick Shay dell’Università di Miami che si è detto preoccupato per via del fatto che le condizioni attuali della corrente Looppotrebbero alimentare uragani simili a quelli del 2005, come Katrina, Rita e Wilma. Lo stesso vale perIda nel 2021oHarvey nel 2017. In generale, gli esperti si limitano a dire che ora è troppo presto per sapere cosa accadrà veramente, ma i modelli indicano possibilità poco rassicuranti. A causa dell’aumento delle temperaturee dellasalinità del maree dei vari effetti della crisi climatica, quello che è certo è che gli uragani diventeranno sempre più comuni e potenti.

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