Senza un piano non si va lontano. Vale per tanti aspetti della vita, ma ancor di più se devi contrastare l’emergenza più importante del nostro secolo:la crisi climatica.Serve visione per l’adattamento e la mitigazione, ma soprattutto serve un impegno costante per centrare l’obiettivo, quello che si è fissato a esempio l’Europa, e per questo serve una“legge per il clima”in ogni stato Paese. La Ue ha una suastrategia climatica precisa:arrivare al 2030 con una riduzione delle emissioni climalteranti pari ad almeno il 55%rispetto al 1990, per poi raggiungere laneutralità climatica entro il 2050. Per riuscirci è necessario però che tutti gli stati membri remino nella stessa direzione, seguendo piani nazionali specifici che facciano riferimento a una precisa legislazione sul clima. Ecco, a oggi, mentre molti altri Paesi europei hanno raggiunto questo obiettivo,”l’Italia è l’unico grande Paese europeo a non averne ancora una” sostieneItaly for Climate,iniziativa della Fondazione per lo sviluppo sostenibile che si pone come obiettivo proprio l’attuazione di una roadmap climatica per l’Italia in linea con Green Deal e Accordo di Parigi. Il gruppo ricorda come «molti Paesi europei hanno seguito la strada tracciata dall’Unione e nel corso del 2021 si sono dotati volontariamente di una legge sul clima (comeSpagna, Francia e Portogallo), oppure hanno aggiornato quella esistente (comeRegno Unito, in vista della COP26, eGermania), per allinearsi all’obiettivo di neutralità climatica e talvolta integrando nuovi aspetti e proposte di intervento». LaSpagnaad esempio ha fissato un target sulle emissioni preciso, seppur non troppo ambizioso, ma in cui ha incluso i suoisforzi sulle rinnovabili, oppure lo stop a nuove auto a diesel e benzina dal 2040, così come l’addio alle esplorazioni nazionali dicombustibili fossili. LaGermaniainvece, che sta già affrontando un lungo percorso verde che include persino ladismissione delle centrali nucleari, a giugno 2021 ha dovuto aggiornare la sua legge nazionale sul clima dopo una storica sentenza della Corte suprema che ha imposto al governo una forte riduzione delle emissioni al 2030 per non pesare sulle generazioni successive. Mentre ormai oltre la metà dei Paesi europei si è dunque dotata di una legge nazionale sul clima, capace di renderevincolanti gli obiettivi climatici da rispettare, «purtroppo l’Italia resta l’unico grande Paese in Europasenza una legge nazionale sul clima,e questo rende le misure nazionali di contrasto non solo molto meno efficaci, ma anche non misurabili rispetto a un obiettivo di riduzione delle emissioni chiaro, condiviso e vincolante per il Paese», spiegano daItaly for Climate. Ricordando però che lo stesso gruppo ha avanzato «una proposta di legge nazionale sul clima per colmare questa grave mancanza e riportare l’Italia fra iPaesi leader in Europa della transizione». La proposta c’è, ora si attendono risposte veloci in attesa di un piano più che necessario.
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