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Ho assaggiato una cavalletta (e sa di patatine)

 

Nel cuore di Milano, a due passi dal Parco Sempione, sono arrivate dallaSvizzeramenti giovani e motivate per favorire il cambiamento del sistema alimentare globale. In che modo? Realizzando progetti che mettono al centroinsetti commestibili, microalghecome alternativa alle proteine di origine animale,orti verticali e dronida utilizzare in agricoltura. La location è quella diHouse of Switzerland, luogo di incontro itinerante che nella capitale della moda ha messo le radici – fino al 12 giugno – nella sede della Casa degli artisti, nel quartiere di Brera. Il contesto è quello diSnack the System, un evento che, partendo dal cibo, ha voluto dare spazio ai giovani nel processo di trasformazione verso sistemi alimentari più sostenibili. Il punto di partenza è il ManifestoBites of Transfoodmation, il progetto dellaMissione Permanente della Svizzera presso le organizzazioni delle Nazioni Unite a Roma: ichangemakersche voglionoridisegnare nuovi modelli di produzione e consumosonostartupche, attraverso il cibo, puntano a innescare processi che trasformino positivamente atteggiamenti e habitat. Gliinsetti commestibilidiEssento, per esempio,contengono proteine, vitamine e mineralie provengono da allevamenti certificati. Il team è attivo dal 2016 e offre snack per aperitivo, barrette energetiche, hamburger. Alcuni, come gliappetizers, sonocavallette e grilliben riconoscibili, imbustate in pacchetti degustazione al gusto di zenzero, erbe alpine, paprika e sale e pepe. Basta chiudere gli occhi esembra di mangiare manciate di patatine (con le zampe). Per i più scettici ci sono le barrette al sapore di mirtillo, fatte con lelarve della farina. Oppure gli hamburger composti al 30% da insetti, al 70% da ingredienti vegetali made in Svizzera. Poi ci sono lemicroalghediAlver, “buone per te e per il Pianeta”: coltivate in acqua salata per risparmiare spazio sulla terraferma. E poi, spiegano i produttori, viene utilizzata meno acqua di quanta non se ne usi per la carne bovina, e meno terra arabile e meno CO2 di quelle necessarie per le proteine della soia. Un altro progetto legato al minor consumo idrico èSmart Geosurvey,che analizzando 1500 ettari dall’alto ha guadagnato 4 milioni di litri di acqua: si tratta del drone che quantifica la luce solare e la relativa risposta delle piante, sa riconoscerne i problemi di salute e diventa così strumento utile per gli agricoltori, portando loro un risparmio del 20% di acqua. «Le iniziative non sono completamente svizzere, sono anche italiane, perché solo assieme quel cambiamento può avvenire, ed è un cambiamento di sistema», spiega Pio Wennubst, Ambasciatore e rappresentante presso la Missione permanente della Svizzera all’Organizzazione delle Nazioni Unite a Roma che coordinail progettoBites of Transfoodmation. «Questi esempi sonosimboli di trasformazione, di cambiamento delle tradizioni, e la maggior parte di loro sono pensati e realizzati da giovani, ma questo non vuol dire che le generazioni precedenti non servano più a nulla. Si tratta diuna questione intergenerazionale, fatta di collaborazione e di apporto di esperienze, ed è un incontro che spesso viene a mancare», spiega Wennubst. SecondoEnrica Porcari,Head of computingdepartment al CERN eChiefInformation Officer and Director Technology Division del World Food Programme dell’Onu, «la gioventù non è solo un fatto anagrafico, è il voler cambiare un passato che non si riesce più ad accettare. Questa iniziativa ha avuto il coraggio dimettere in discussione il sistema alimentaree superare tutte quelle burocrazie dei mercati internazionali che troppo spesso si accomodano, si adeguano. Ma non possiamo più adeguarci». L’ultimoreportrealizzato dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, dal Programma alimentare mondiale e dall’Unione europea, infatti, parla diquasi 193 milioni di personeche in 53 Paesi del mondohanno sofferto di grave insicurezza alimentarel’anno scorso. È stato l’effetto della “tripla combinazione tossica”, così la chiamano le Nazioni Unite, tra conflitti,condizioni meteorologiche estremeed effetti economici della pandemia dicoronavirus. Conla guerra in Ucrainache colpisce laproduzione alimentareglobale, la situazione peggiorerà, raggiungendo livelli “spaventosi” di persone a rischio carestia. Nel 2021 coloro che non ricevevano cibo adeguato ogni giornosono aumentati di 40 milioni. “Se non si farà di più per sostenere le comunità rurali, l’entità della devastazione in termini di fame e perdita di mezzi di sussistenza sarà drammatica”, avverte l’Onu.Serve un’azione collettiva su scala globaleper cambiare le cose. Serve unatransfoodmation.

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