Per dare una svolta al ripristino della salute delPianetadobbiamo riuscire ad applicare l’ABC delleforeste. “A”, come “azzerare ladeforestazione”, “B” come “battersi per recuperare i terreni degradati e sviluppare l’agroforestazione” e infine “C” come “contribuire allo sviluppo di un sistema forestale sostenibile”. Questi impegni sono i tre percorsi chiave che la FAO, nel nuovo“Rapporto 2022 sullo stato delle foreste nel mondo (SOFO)”indica come necessari per poter abilitare davvero i super poteri dei boschi, che dall’assorbimento di CO2 sino agli equilibri degli ecosistemi sono fondamentali nella lotta alla crisi climatica. Presentato a Seul, il rapporto FAO racconta come sia necessariotriplicare, da qui al 2030, gli investimentinecessari per proteggere e gestire le foreste che oggi ricoprono circa 4 miliardi di ettari del Pianeta. Il report racconta come in uno scenario di diverse crisi, dal Covid al clima passando per iconflitti internazionali, il tema“foreste”sia sempre più importante anche per la ripresa economica e gli equilibri futuri. Fondamentale è dunquefermare la deforestazionee mantenere gliecosistemi esistenti:smettere di disboscareci permetterà di evitare circa 3,6 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente ogni anno da qui al 2050 e avere più chance di restare in linea con l’obiettivo di rimanere sotto i +1,5° C di riscaldamento. Poi è necessarioripristinare i terreni degradati, dato che se si sviluppasse una reale fase di ripristino e rimboschimento si eviterebbero circa 1,5 gigatonnellate di CO2 all’anno, quanto emettono più o meno 325 milioni di macchine a benzina ogni anno. Infine è decisivo un uso“sostenibile delle foreste”attraverso un sistema che possa creare ancheposti di lavoroe per fare questo «bisogna responsabilizzare gli attori locali, comprese le donne, i giovani e le popolazioni indigene, ad assumere un ruolo di primo piano neipercorsi forestali e di silvicoltura» ha spiegato ildirettore FAO Qu Dongyuricordando come «insieme, agricoltura e silvicoltura svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuovi materiali e prodottirinnovabili, nonché approcci innovativi alle catene di valore, a vantaggio sia delle persone che del Pianeta». Tre obiettivi, quelli indicati dalla FAO, che per essere centrati necessitano di circa 203 miliardi di dollari di investimento ogni anno in tutto il mondo. La combinazione di questi tre punti chiave porterà, dicono gli esperti Onu, a contribuire per circa il 20% allamitigazioneaggiuntiva e necessaria alcambiamento climaticogià entro il 2030 in modo da rimanere sotto i + 1,5 gradi.
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