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Senza cornice, il podcast che dà voce alle persone con disabilità

 

Una pennellata blu esce da una cornice bianca, squadrata, su uno sfondoche ha il colore dei fiordalisi. È questa l’immagine scelta dal programma di responsabilità sociale d’impresa di BMW ItaliaSpecialMentee dalla storytelling company italianaChora Mediaper raccontarecinque storiemolto diverse tra loro, ma legate da un filo conduttore:superare i propri limiti e vivere una vita fuori da ogni cornice. L’host della serie intitolata “Senza cornice”, che uscirà venerdì 29 aprile su tutte le piattaforme audio free èGiovanni Cupidi, attivista per il riconoscimento deidiritti delle persone con disabilità. «Finora non avevo mai smesso di raccontarmi, l’ho sempre fatto sul mioblog, con i social, con il libro che ho pubblicato anni fa, ma stavoltaho dovuto utilizzare un linguaggio diverso. Stavolta ci sarà qualcuno che, in cuffia, ascolterà la mia voce, ed era la prima volta che intervistavo qualcuno», spiega Cupidi, che dall’età di 13 anni ha unatetraplegia spinale. Il podcast inizia proprio da quel giorno, quelloche ha cambiato la vita del blogger palermitano, e la prima puntata, “Inizio io”, è il racconto in prima persona della sua esperienza. E prosegue con altre storie: quella diCarlotta Visconti, campionessa di boccia paralimpica, poi quella diEmiliano Malagoli, motociclista che ha perso una gamba in un incidente, nel 2011. Ad accompagnarequesti tre racconti,la filosofa e attivistaSofia Righetti, che prima parla dell’abilismo, poi del linguaggio sulla disabilità, e infine della cosiddetta“pornografia motivazionale”. «C’è un tratto comune che ci lega», spiega Cupidi, «Tutti e tre – io, Carlotta ed Emiliano -siamo dotati di una dose di resilienza non indifferente, abbiamo davvero molta forza interiore,fomentata dall’aiuto della famiglia e degli amici. Sono passati 31 anni dal momento in cui mi sono ammalato, e questo percorso mi ha portato molta consapevolezza di me». Per Carlotta Visconti, che è una delle protagoniste dellascuola diSciAbiledi Oulx, in Piemonte, nata dalla collaborazione tra BMW Italia e la scuola di sci locale, è stato «bello ed emozionantepoter raccontare la mia storia a Giovanni». Questa campionessa paralimpica di 26 anni ha unatetraparesi distonica, una condizione che non le permette di coordinare bene i movimenti. La sua voce, diversa da quella che viene considerata la norma, trova insuo padre Davideun interprete, un tramite, che le presta un po’ delle sue parole: «Mi sono ritrovato a crescere con lei edare un altro valore alla vita. Lei è la prima figlia mia e di mia moglie, ed è nata con un’asfissia. Spesso ci siamo chiesti “Domani che cosa capiterà?”, ma il suo carattere e il rapporto che unisce la nostra famiglia ci hanno fatto mettere in gioco,Carlotta ce l’ha insegnato sin dai primi mesi di vita». Lei è una ragazza serena, sorridente, entusiasta, «e questoha cambiato totalmente il nostro approccio al mondo, pensando non tanto a ciò che non si ha, quanto a quello che la vita ci ha dato».La passione per lo sportdi entrambi i genitori, poi, trasmessa alla figlia che «ce l’ha nel sangue» -, ha fatto il resto. Visconti senior ha deciso che non si taglierà i capelli, ora raccolti in uno chignon,fino a che sua figlia non parteciperà alle Paralimpiadi. «Ci siamo chiesti come poter costruire la puntata con Carlotta, e poi ci siamo resi conto cheil meccanismo naturale con cui lei si esprime è il dialogo con suo padre, che poi le dà la voce. Ed è costruito proprio così il suo episodio, abbiamo voluto restituire questo stesso meccanismo», spiegaMario Calabresi, giornalista e co-fondatore diChora Media, nata nel 2020. Calabresi crede che il podcast sia lo strumento perfetto per raccontare le storie delle persone, oggi: «Tuttala gara per l’attenzione dello spettatoreè per i suoi occhi, che sono stanchi e sovraccarichi, continuamente distratti. Questo crea un grande spazio di ascolto, una voglia che hanno soprattutto ventenni e trentenni», aggiunge Calabresi. Il podcast “Senza cornice” prosegue, dopo l’episodio intitolato “Voce”, su Carlotta Visconti, e “Strade”, sul motociclista Emiliano Malagoli, fondatore dell’associazione Diversamente Disabili, le puntate “Stoffa” e “Fatica”, dedicate allarealtà carceraria italiana. Cupidi accompagna l’ascoltatore prima a Rebibbia, dove racconta il progetto “Made in Rebibbia” insieme aDon Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto Beccaria di Milano, che lo affianca anche nell’episodio successivo, che parla di “Rugby oltre le sbarre”, iniziativa che coinvolge tre istituti penali. «Raccontare queste storieattraverso la voce può far immedesimare di più le persone che ascoltano, che sentono pensieri e riflessioni che possono aumentarne la consapevolezza e la cultura della disabilità», spiega Cupidi. Basta affinare un po’ l’orecchio.

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