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Il Bioparco di Roma: una meta per una Pasqua diversa

 

Domani è Pasqua. Per chi va a messa, Pasqua è un giorno molto importante. La messa è lunga e triste e felice al tempo stesso perché si parla di Gesù che muore ma poi vive di nuovo.Per chi va a messa ma anche per chi non ci va, Pasqua è un giorno in cui si mangia un sacco, soprattutto le uova, di gallina e di cioccolata.E alla fine del pranzo si dice: «Sono pieno come un uovo!» La Pasqua e le uova vanno a braccetto da sempre, o quantomeno da quando esiste la Pasqua. Sì, perché le uova c’erano anche prima. Un altro proverbio dice: «È nato prima l’uovo o la gallina?». Nessuno lo sa. Quel che è certo, è che l’uovo è nato prima della Pasqua.Fin dalla notte dei tempi, infatti, la gente si scambia le uova perché gli ovetti ricordano dei mondi in miniatura.Fanno pensare alle cose che nascono, alla vita che esce dal guscio. Insomma, portano bene. Siccome la Pasqua è la grande giornata delle uova e siamo tutti in vacanza, oggi e domani chi vive a Roma ha una scusa perfetta per andare il Bioparco.Il Bioparco di Roma è un posto bellissimo con migliaia di animali e nessuna gabbia.Gli animali non sono proprio liberi di andare dove gli pare ad azzannare sederini, ma almeno non vedono il cielo attraverso le sbarre. Al Bioparco ci sono animali straordinari dai nomi incredibili: idrosauro, caracara, drago di Komodo, bucorvo e marabù. Oggi e domani il Bioparco organizza dellevisitealla scoperta degli animali che hanno scelto di fare le uova, con quiz, giochi e curiosità.Ché non sono solo le galline a fare le uova e il destino di un uovo non è sempre quello di diventare pulcino o frittata! Ci sono le uova giganti degli struzzi(lo sapevi che un uovo di struzzo pesa come un tre pacchi di pasta?) ele uova minuscole dei colibrì, le uova nascoste in cima agli alberi o sotto terra, covate dalle mamme o daipapà. E non sono solo gli uccelli a fare le uova, ma anche i rettili, gli anfibi, i pesci… e persino alcuni mammiferi! Il canguro, infatti, non partorisce i suoi cuccioli belli pronti a forma di canguro. Quando escono, infatti, sono minuscolissimi e ancora in una specie di confezione rotonda che si chiama embrione. Mamma canguro allora li lascia crescere e svilupparsi al calduccio nel suo marsupio. Se dopo il banchetto di Pasqua avessi ancora spazio per un altro po’ di cibo, ci sono levisitealla scoperta dei menù degli animali. Potrai assistere ai pranzetti di lemuri, macachi, otarie ed elefanti. Certo, la cioccolata a Pasqua, loro non la mangiano ma, come dice il proverbio, «non cerchiamo il pelo nell’uovo»! Per partecipare alle attività del Bioparco di Roma, non bisogna «camminare sulle uova» o «rompere le uova nel paniere» ai tuoi genitori: basterà un click sul sito e sarà come trovare «l’uovo di Colombo»!

Redazione

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