Si stima che esistano circa600 milioni di gatti domestici nel mondo, più di 7 milioni solo in Italia (doveRomasi classifica come la “Città Eterna” dei felini), senza contare poi tutte le colonie di randagi. Persiano, siamese, il sacro di Bengala o il sphynx (il gatto senza pelo): tante razze per i tanti esemplari diffusi sulla Terra. C’è poi chi associa i gatti ai nasi che colano, agli occhi arrossati che prudono, alla tosse e agli starnuti: ben il10% della popolazione occidentalesoffre infatti di reazioni allergiche ai felini. Ma, erroneamente a quanto si pensa, l’allergia ai gattinon dipende dal pelo dell’animale ma dallaproteinaFel d 1che si trova nella lorosalivae, quindi, anche sul loro pelo. Infatti, ogni volta che un gatto silecca una zampa o si pulisce il mantello, lascia un po’ diFel d 1sul proprio corpo. L’azienda statunitenseInbio(Indoor Biotechnologies) sta studiando un modo per crearefelini ipoallergeniciattraverso l’utilizzo dellatecnologia genetica CRISPR. «Il complesso CRISPR è stato paragonato a un coltellino svizzero multifunzione, dotato di bussola per individuare il punto giusto, una morsa perafferrare il DNA, delle cesoie perrecidere. Una volta tagliato, il DNA viene aggiustato dai naturali meccanismi di riparazione della cellula», si legge suCRISPeR MANIA, blog di notizie sull’editing genetico che racconta l’evoluzione della tecnica CRISPR e delle sue applicazioni. L’obiettivo del team di ricercatori è utilizzare questa tecnica pereliminare la proteinao far sì che ne vengaprodotta meno. Questi hanno analizzato laFel d 1in altre otto specie feline esotiche, registrandone una bassa presenza e mostrando così come la proteina risulti esserenonessenziale per la vitadei gatti. «Nonostante lafunzione biologicaprecisa dellaFel d 1rimanga sconosciuta», si legge nel report pubblicato suThe CRISPR Journal, «Questa mancanza di conservazione evolutiva implica che i geniFel d 1potrebbero non essere essenziali per i gatti e suggerisce che CH1 e CH2 [due geni che codificano il complesso proteicoFel d 1] siano bersagliadatti per la cancellazione». In questo modo, si «dovrebbe migliorare la salute delle persone,rimuovendoefficacementel’allergene alla fonte», conclude il report. Un vero sollievo per tutti gli allergici amanti dei gatti. Già in passato sono stati fatti deitentativi per neutralizzare(non eliminare) la proteina.Purinaha recentemente lanciato la sua nuova marca diciboper gattiPro Plan LiveClear,il cui ingrediente chiave è capace di legarsi all’allergene nella saliva dell’animale, neutralizzandolo in maniera sicura. Ciò non toglie che il gattocontinui a produrreFel d 1,ma questa sarà meno impattante sulle persone. Ancor prima, nel 2019, è stato il turno delvaccinosvizzero per gattiHypoCat. «Abbiamo sviluppato una nuova strategia per il trattamento dell’allergia indotta daFel d 1nei soggetti umani, immunizzando i gatti contro questo loro principale allergene», si legge nello studio pubblicato sulla rivista medicaJournal of Allergy and Clinical Immunology. Tutte queste soluzioni sono state studiate e testate,senzarilevarealla fineevidenti pericoliper gli animali. Perché se le nuove frontiere della scienza e della tecnologia puntano a rendere igatti ipoallergenici, vogliamo che questo avvengain totale sicurezzaper i nostri amici felini.
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