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Così gli aquiloni catturano il vento (e producono energia)

 

Da piccoli almeno una volta ce ne hanno regalato uno, magari d’estate in spiaggia, ed era quasi certamente destinato a rompersi prima della fine dell’estate. Ma gli aquiloni di cui parliamo questa voltasono molto più grandi di quelli giocattolo:si tratta divele ampie alcune decine di metri– esistono prototipi ancora più giganteschi – molto simili a quelle impiegate per il parapendio ein grado di catturare il vento e trasformarlo in energia. L’eolico ètra le fonti più pulite e rinnovabili, eppure comporta ingenti costi di manutenzione ed è soggetta a fattori imprevedibili, come il mutare dei venti. Già da alcuni anni molte imprese stanno sperimentandoun’alternativa che potrebbe rivelarsi economicamente più conveniente. Librandosi fino a 800 metri di altezza, l’aquilone riesce a sfruttare al meglio, rispetto alle torri che svettano tra i 200 e i 300 metri,la potenza del vento, che ad alta quota solitamente soffia più forte e in maniera costante. La vela viene ancorata a una base, che può consistere in una struttura posizionata al suolo o galleggiante sull’acqua, che ne governa i movimentiper massimizzare la produzione di energia. È più silenziosa delle turbine e altera meno il paesaggio naturale. In particolare,il marchio tedesco SkySailsha cominciato a sperimentare sugli aquiloni a partire dal 2001 con l’intenzione di mettere a punto delle ali che trainassero le navi in mare. Come racconta laBBC, l’azienda aveva in mente diridurre il fabbisogno di carburante delle proprie imbarcazioni. Una scelta previdente se si pensa che l’Organizzazione marittima internazionale delle Nazioni Unite ha introdotto negli ultimi tempirequisiti stringenti per contenere le emissioni e tutte le aziende del settore si sono dovute adeguare, attrezzandosi con strutture simili agli aquiloni dellaSkySailsper sospingere i bastimenti. Dal 2015, poi, l’azienda si è dedicata anche alla produzione di energia elettrica fondando SkySails Power. Sollevato dal vento, l’aquilone progettato dalla società tedesca si spiega in 150 metri quadrati di larghezza, guadagna quota e srotola un cavo collegato a terra:la forza di trazione attiva un generatore installato sul basamento, che produce elettricità. Ma turbine e aquiloni non sono le uniche risorse in campo: come riporta ilPost, c’è l’azienda svizzeraTwingTecche progetta droni a motore elettrico al posto degli aquiloni. Il meccanismo è simile: un cavo collega i droni alla piattaforma e il movimento aziona un generatore di corrente elettrica. Invece,Ampyx Power, di origine olandese, progetta droni che possono essere lanciati con un sistema simile a quello di una catapulta ed entro il 2024 spera di poter costruire strutture di 36 metri. Insomma, un settore in espansione. Secondo le previsioni dell’International Energy Associationl’energia eolica crescerà esponenzialmente entro il 2050, e insieme a quella solare costituiràil 70% della domandadi elettricità a livello mondiale.

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