Il Senato della Florida ha approvatoil disegno di legge contro le lezioni scolastiche sull’orientamento sessuale e l’identità di generefino alla terza elementare. Ora la decisione spetta al governatore repubblicano Ron DeSantis che, però, già in passato si è pronunciato favorevole all’iniziativa. Il “Don’t say gay” (così viene chiamato dai democratici e attivistə) riaccende il dibattito riguardo lacensuradell’educazione sessuale e di genere all’interno del sistema scolastico americano. Negli Stati Uniti non c’è una regola sulla sex education ma è spesso tema di discussione nei contesti scolastici, considerando anchei dati sull’identità LGBTQIA+ nel Paese. Secondo un sondaggio diGallupdel 2021, gli americani che si sono identificati come persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender o “altro rispetto a eterosessuale” sono stati il7,1%(su un campione di 12.000 persone). O ancora, tra laGenerazione Zil21%si è identificatə come parte della comunità LGBT. Non sorprende, quindi, che attivistə della Florida siano preoccupati per il destino della comunità LGBTQIA+ giovane.I democratici sostengono che il disegno di legge potrebbe avere un forte impatto su bambinə (ma anche sui genitori) LGBTQIA+. Will Larkins, ragazzə gay e non binario della Florida, ha spiegato alWashington Postquanto possa essere difficile per unə bambinə non avere il giusto supporto e la giusta educazione di genere: «Non avevo mai contatti con le persone queer, mi odiavo in quarta elementare. Sapere che sono diversə ma non sapere il perché, non avere una spiegazione, è stato terribile». Dall’altra parte,i repubblicani credono che sia più giusto far scegliere ai genitori se e quando parlare di identità di genere aipropriз figliз.«Ci assicureremo che i genitori possano mandare i loro figli a scuola senza che nessuna di queste cose vengano iniettate nei loro programmi scolastici», ha detto il governatore DeSantis. Per rafforzare la propria posizione, i repubblicani sostengono chele limitazioni sarebbero solo per le lezioni programmate, mentre rimarrebbero valide le discussioni spontanee tra studentə(con eventuali risposte da parte degli insegnanti). Come ha specificato ilWashington Post,con il “Don’t say gay” i genitori potrebbero citare in giudizio i distretti scolasticiqualora tenessero«lezioni inadeguate». Secondo Dennis Baxley, senatore repubblicano, il disegno di leggepotrebbe diminuire il numero di coming out giovanili. Ma, proprio perché in America il numero di bambinə non eterosessuali è in aumento, «non dovremmo discuterne nelle classi più giovani?» ha chiesto la democratica Tina Scott Polsky al senatore. Con l’approvazione del “Don’t say gay” si negherebbe proprio questa possibilità. Anchela Disney è intervenutadopo un iniziale silenzio. «So che molti sono sconvolti dal fatto che non ci siamo espressi contro il disegno di legge – ha scritto ilNew York Timesriportando le dichiarazioni fatte mercoledì da Bob Chapek, CEO Disney – Ci siamo opposti sin dall’inizio e abbiamo scelto di non prendere una posizione pubblica perché sentivamo di poter essere più efficaci lavorando dietro le quintedirettamente con i legislatori». In Florida una piccola vittoria LGBTQIA+ era stata ottenuta conSheyrin Jones,primo senatore del Paese dichiaratosi apertamente gay nel 2018. «Credo che questa sarà un’altra macchia nella storia della Florida», ha affermato Jones. Così oggi, dopo 4 anni, la Florida rischia di fareun passo indietro.
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