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Valeria Bellobono: «Io, scrittrice, mi sono presa una rivincita sul prof di italiano»

 

«La svolta della mia vita è il momento in cui ho capito che quello che mi riusciva meglio era scrivere»: Valeria Bellobono, 43 anni, autrice romana, ripercorre qui i suoi esordi nel mondo letterario, iniziati non proprio felicemente sui banchi di scuola. «Al liceo il voto del professore di italiano nei miei temi era sempre 4:non amava il mio modo di scrivere, non mi ha mai detto che non lo sapessi fare ma neanche che apprezzasse la mia penna, non era una persona particolarmente empatica». Quei numeri sui compiti in classe e in pagella hanno provocato un blocco in Valeria, che lentamente però ha superato: «Ho cominciato a partecipare a concorsi letterari, e a vincerli. Scrivevo per lo più racconti e ricevevo premi. Cosìho finalmente capito di aver trovato la mia strada». Con il liceo alle spalle e la conferma di essere apprezzata nell’ambiente letterario, Valeria spicca il volo e fa di quest’arte la sua vita.Grazie alla passione per la letteratura e i libri, fonda a Roma “Il Salotto degli ultimi 18 Whisky”,non solo un salotto letterario ma qualcosa di introvabile, oggi, dove rivivere un’esperienza del passato: «Volevo provare a ricreare gli ambienti dei veri salotti letterari di Vienna e Parigi». Nel 2015 arriva la vittoria al concorso per inediti “Pegasus Golden Selection” conViaggi di donne senza rime: 12 racconti e riflessioni su storie di donne dimenticate e sulle loro vicende forti e difficili. «Nel libro ho prima raccolto e poi raccontato il disagio femminile» sottolinea Valeria. «Grazie alla scrittura ho partecipato a convegni sulla violenza di genere, parlando anche ai ragazzi di rispetto e di emancipazione». Dalle storie di violenza a quelle per i bambini, un’altra svolta è arrivata conMezzo grammo e la neve, libro di fiabe vincitore del prestigioso Premio Andersen nel 2019.Per il futuro, «mi piacerebbe continuare a scrivere per i più piccoli, perché in tutti gli adulti si nasconde un bambino da accudire, anche solo con le parole» sorride Valeria. «Vorrei riuscire a restituire la possibilità di sognare a chi ne ha bisogno, e lavorare con un’associazione che aiuta donne maltrattate e che hanno subito violenza».

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