Categories: Diritti

In Camerun il calcio è un gioco da ragazze

 

Tra i migliori calciatori della Repubblica del Camerun, non figura una donna. Non è una novità per gli amanti del pallone, e non sembrerebbe essere un problema nel quartiere operaio Elig Edzoa di Yaounde, capitale del Paese dell’Africa equatoriale. Almeno non dal gennaio del 2019quandoGaëlle Enganamouit, ex calciatrice camerunense e attaccante del Malaga, ha deciso di aprire la prima accademia di calcio femminile del Paese, laRailsFootball Academy.Molto più di una semplice scuola calcio, un luogo dove dare un’opportunità di futuro a un gruppo di giovani ragazze appassionate dello sport. Ma anche per promuovere la parità di genere e incoraggiare l’emancipazione femminile attraverso i valori del calcio, dalle perseveranza, alla disciplina, al lavoro di squadra, e la sicurezza in sé stessi. Cresciuta in un contesto svantaggiato per le strade del quartiere Elig Edzoa – soprannominato ‘Rails’ per i binari che lo attraversano – prima di diventare calciatrice professionista,Gaëlle Enganamouit ha dovuto fare i conti con l’incredulità e la discriminazione nei confronti della sua scelta.Ambizione e determinazione le hanno però permesso di raggiungere i suoi obiettivi professionali, in Camerun e a livello internazionale, cercando poi di aiutare le connazionali rimaste nel Paese d’origine. «Sono nata e cresciuta a Rails, ho iniziato a giocare a calcio in quelle strade; ogni volta che torno in Camerun, vado nel mio vecchio quartiere», ha raccontato Enganamouit a France24. «Ho dovuto restituire qualcosa alle mie giovani sorelle, l’accademia mostra anche che [Rails] non è un brutto quartiere, che lì succedono cose belle». Solo nel primo anno, la Rails Football Academy ha formato 40 giovani ragazze grazie all’allenatrice Angeline Marie Christine Gondio A Mbang: «quando un giocatore ha fortuna, bisogna guardare da dove viene se si vuole capire come è successo. Non ho mai visto un bravo giocatore uscire da un bel campo di calcio». Mentre il39% della popolazione del Paese vive al di sotto della soglia di povertà, il tasso sale al 51,5% per le donne – nel 2019, circa il 79,2% delle camerunensi erano disoccupate. In questo contesto, scegliere uno sport da sempre considerato da uomo, vuol dire dover fare i conti con la discriminazione. «Giochiamo per divertimento, non per soldi», ha commentato Angeline, raccontando che il desiderio di tutte le giovani calciatrici è quello di giocare un giorno ai livelli di Gaëlle Enganamouit, dai campionati internazionali alla Coppa del Mondo – nel 2015 la Nazionale femminile ha disputato per la prima volta i Mondiali in Canada. Tra i progetti futuri della Rails Football Academy, un collegio che dia alle ragazze la possibilità di dedicarsi allo stesso modo al calcio e alla scuola, e di poter utilizzare alcuni campi di allenamento rinnovati per la Coppa d’Africa appena disputata in Camerun, incluso lo stadio Ahmadou Ahidjo a Yaoundé.

Redazione

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