È partito il 12 febbraio il ciclo di incontri“Ok Bloomers”, ideato da21 Way Of Living, uno degli spazi di co-living e co-working più innovativi in Italia, eAzzurra Rinaldi, professoressa, attivista e direttrice della School of Gender Economics all’Università Unitelma Sapienza di Roma. I talk, o per meglio dire, delle vere e proprie conversazioni si terrannoil sabato all’ora del brunch a Milano, nella sede di via Enrico Nöe 24. Saranno occasioni di confronto per discutere sulle prospettive e sugli scenari futuri per la società, per il mondo del lavoro e non solo. Azzurra Rinaldi e la community di 21WOL ospiteranno personalità, professionisti e professioniste, dando voce alle categorie solitamente meno ascoltate,per riflettere insieme sul potenziale inespresso che può fiorire e guidare il cambiamento. Il nome “OK Bloomers”, infatti, è un curioso gioco di parole tra “OK Boomer”, un modo di dire entrato a pieno regime nel linguaggio comune, e il verbo “to bloom”, fiorire. La crisi pandemica negli ultimi 2 anni ha incrinato, e in alcuni casi persino scardinato, modelli organizzativi a dir poco granitici. Le persone si sono fermate e hanno avuto modo di soppesare e valutare a fondo la gestione del proprio tempo. La cosiddettaYOLO economy(“you only live once”) e il fenomeno delle“grandi dimissioni”sono solo alcuni effetti di una profonda trasformazione culturale in atto. Un ribaltamento di valori, all’insegna dinuove priorità, dalla salute mentale all’autonomia individuale nel decidere dove e come lavorare, che stanno rivoluzionando il rapporto tra l’individuo e la propria attività professionale. D’altronde, fa notare Azzurra Rinaldi: «Cosa serve l’economia, se non a leggere le nuove tendenze e a suggerire soluzioni più eque ed efficienti? Ormai sappiamo che questo non è il migliore dei sistemi economici possibili. Che un sistema produttivo che dimentica il senso di responsabilità e la cura può essere aggressivo e dare risultati nel breve periodo, ma non sarà mai efficiente nel lungo periodo, perché perde di vista il benessere collettivo. Questo sistema è stato storicamente creato e rafforzato da un gruppo di persone sempre uguale a sé nel corso dei secoli. Ed ecco che, da qui,emerge l’esigenza di ascoltare voci nuove,di dare spazio alle soluzioni che possono proporre. Mettersi in ascolto e agevolare lo scambio. E questo è l’obiettivo di OK Bloomers». Non è un caso che a dare vita all’iniziativa sia stato anche 21WOL. Il progetto di ospitalità ibrida, lanciato a Milano proprio all’indomani della pandemia, oggi può rivelarsi un interessante punto d’osservazione delle sue conseguenze sociali: «A distanza di due anni, al netto degli ovvi problemi legati alle varie restrizioni, il nostro concept sta riscuotendo un grande interesse e la partecipazione è molto incoraggiante: la nostra formula che mescola hotel, co-living, co-working bistrot ed eventi aperti al pubblico sembra interpretareil bisogno di spazi diversi, inclusivi, che oltre ai servizi mettono al centro gli incontri e le connessioni», dice Nicola Accurso, managing director di 21WOL.
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