Categories: Diritti

Barriere culturali dure a cadere: le donne e le discipline STEM

 

Esiste un luogo comune secondo cui gli uomini sarebbero più portati per le discipline scientifiche, mentre le donne più attratte ad altri tipi di studi, come quelli umanistici. Si tratta ovviamente solo di un retaggio culturale duro a morire, che però, come tanti altri che mettono o mettevano uomini e donne su un piano diverso, non potrà che sparire. Tuttavia, al momento, restano ancora poche, troppo poche, le ragazze che scelgono di studiare le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Nell’accesso al mondo accademico permane un grosso problema di genere assolutamente da affrontare. La questione è molto sentita anche a livello internazionale, tant’è vero che è rientrata in uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Negli ultimi anni sono state messe in atto diverse iniziative per incentivare le ragazze a scegliere le scienze come materia di studio e successivamente come professione, eppure sono tante le donne che, statistiche alla mano, continuano a rimanere escluse dai campi tecnico-scientifici del sapere e del lavoro. Ragazze STEM: la situazione La necessità di porre fine a questo gap gender era stata sottolineata anche dall’UNESCO, già nel 2015. Le donne rappresentano circa il 30% dei ricercatori nel mondo e sono ancora meno quelle che si iscrivono a facoltà come matematica e ingegneria all’università. Inoltre, i dati dimostrano che anche dal punto di vista della retribuzione e delle pubblicazioni le donne restano indietro nel mondo scientifico e della ricerca rispetto agli uomini. Non certo perché s’impegnano di meno, anzi. Una situazione allarmante che rischia di essere penalizzante per il progresso, che per essere davvero tale, ha bisogno come il pane del punto di vista e del contributo fondamentale delle donne. Perché le ragazze non studiano le STEM? Per risolvere il problema è essenziale cercare di comprendere le motivazioni alla base di questo gender gap: perché le ragazze non studiano le discipline tecnico-scientifiche? Un primo ostacolo è rappresentato da quel retaggio culturale di cui si accennava sopra: le donne stesse, sempre meno per fortuna, non si sentono tagliate per un certo tipo di studi. Sono vittime di uno stereotipo, spesso tenuto in vita da chi pensa solo a difendere le proprie posizioni, ovvero quel mondo maschile e maschilista che in ambito scientifico e accademico (e non solo…) resta dominante. Anche la scuola ha un enorme peso nelle scelte delle ragazze, dato che mediamente non è in grado né di spronare né di indirizzare le studentesse verso il settore scientifico. Qualcosa negli ultimi anni comunque inizia a muoversi. Insomma la strada è lunga, ma va assolutamente percorsa, perché la scienza ha sicuramente bisogno delle ragazze.

Redazione

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